Brivido Italia: col Giappone è 4-3. È semifinale, ma quanta fatica
Con il Giappone l’Italia cerca il riscatto, la conferma, dopo il match col Messico, a tratti opaco e poco convincente. All’Arena Pernambuco di Recife, va in scena il secondo impegno azzurro in Confederations Cup.

Eppure, in campo, c’è solo il Giappone: al quinto è già Maeda, su cross di Kagawa, ad impensierire gli Azzurri, ma la sua incornata è facile preda di Buffon. Al 16esimo è Endo a provare il tiro da fuori, stavolta deviato in angolo. L’Italia è in evidente difficoltà, Zaccheroni lo sa e invita i suoi a dare il massimo: al 22esimo è 1-0 Giappone su rigore con Honda. Molto dubbio il fallo di Buffon, pesa l’errore di De Sciglio (troppo lento il suo retropassaggio). Con l’uscita d’Aquilani per Giovinco gli Azzurri continuano a soffrire, e al 33esimo un gran gol di Kagawa – sinistro fulmineo dopo l’anticipo sbagliato di Chiellini – sancisce il 2-0 alla mezzora. La reazione, finalmente, c’è: al 39esimo Pirlo prova la punizione – ribattuta -, ma prima di scendere negli spogliatoi, nei cinque minuti finali, è assedio Italia, che al 41esimo, su calcio d’angolo, accorcia le distanze con Daniele De Rossi (al 15esimo gol con la Nazionale). Nel recupero è Giaccherini a far tremare il Giappone: dopo essersi liberato in area di rigore prova il sinistro, che però si staglia sul palo.
E così come si era congedata, l’Italia si ritrova con Giaccherini, che, dopo aver vinto un contrasto sulla fascia, la mette in mezzo per Balotelli che si fa anticipare dall’autorete di Uchida. Il 2-2 non sazia Prandelli e i suoi, al settimo Hasebe devia con la mano il sinistro di Giovinco: è rigore (generoso). Dal dischetto Balotelli non sbaglia, e porta i suoi sul 3-2 completando la rimonta. Il Giappone, però, non si arrende: il pressing continua, l’Italia si difende bene per 20 minuti ma al 24esimo Okazawi – su punizione di Endo – si erge in area e, di testa, segna il gol del 3-3. Un minuto più tardi Honda, su azione personale, sfiora il gol del 4-3: solo Buffon gli nega la gioia, deviando il suo tiro. Al 30esimo Hasebe, da fuori area, sfiora l’incrocio dei pali. L’Italia è persa, annichilita, inesistente: a 10 dalla fine gli uomini di Zaccheroni – in una sola azione – trovano palo e traversa, giocano a tutto campo e sfiorano il vantaggio. Eppure, al 40esimo, De Rossi trova l’idea per Marchisio, lo juventino trova Giovinco al centro che, a porta vuota, segna il 4-3. Ci riprova il Giappone (gol del 4-4 annullato per fuorigioco), ma non c’è più tempo: l’Italia vola in semifinale. Non senza fatica.