Tare: “In Serbia-Albania abbiamo perso tutti”
Una pagina nera del calcio mondiale.

La sospensione di Serbia-Albania fa ancora scalpore ed a discuterne è Igli Tare, direttore sportivo della Lazio presente allo stadio per tifare la sua nazionale, ovvero quella albanese. L’ex centravanti di Brescia e Lazio ha così risposto alle domande di Sky Sport: “Avevo capito da subito che l’atmosfera era tesa. Mi ha fatto piacere che i calciatori dal 1′ hanno cercato di interpretare la partita nel modo più corretto. Ieri sera ha perso il calcio, è stata persa un’occasione di lanciare un messaggio. Io sono stato aggredito da qualche persona, ma anche difeso da serbi che con grande dignità hanno cercato di metterci al sicuro. Anche nel 2014, anche quando si gioca Serbia-Albania doveva essere messa in atto una campagna di sensibilizzazione, invece ho constatato sia da una parte che dall’altra un buttare benzina sul fuoco, mettendo in evidenza più l’aspetto politico che quello sportivo. Non mi piace fare il politico. Sono un ambasciatore del mio paese e noi dobbiamo essere le persone giuste per lanciare un messaggio di pace. Siamo orgogliosi della nostra storia, delle nostre radici e abbiamo visto con quanto orgoglio i nostri ragazzi hanno difeso la nostra bandiera a Belgrado”.
Sullo stadio: “Inadeguato e sono d’accordo con De Biasi. C’ero stato altre volte e sapevo che una partita d’alto rischio come Serbia-Albania non si doveva giocare”.