Italia, Albertini sta con Conte: “Ai presidenti non importa nulla della Nazionale”
Demetrio Albertini, ex dirigente della FIGC, che nelle ultime elezioni federali è stato sconfitto da Carlo Tavecchio, si dice vicino ad Antonio Conte dopo le sue esternazioni al termine dell’amichevole di ieri contro l’Albania.

In un’intervista a “La Repubblica” Albertini spiega perché le squadre di club siano così restie a concedere i propri calciatori alla nazionale italiana: “Niente di nuovo. Io sono stato in Figc dal 2006 e dal 2012 ai Mondiali del Brasile sono stato anche presidente del Club Italia, bene, quello che dice adesso Conte lo dicevo io, che mi sono battuto per gli stage, ma anche Lippi, prima di lui Donadoni, poi Prandelli…Non cambia mai nulla nel nostro mondo, la Nazionale interessa poco o niente ai presidenti. Gli azzurri sono figli di nessuno”. Albertini torna anche sul discorso riguardante i troppi stranieri nel nostro campionato: “In Champions League, su 32 squadre, gli inglesi selezionabili per la loro Nazionale sono 17, gli italiani 33, gli spagnoli 80, i tedeschi 60. Il nostro è un calcio artigianale. Non esiste in Italia una regola che obbliga di comprare gli stranieri, eppure è un’invasione. Un limite alle rose e gli extracomunitari dovranno avere un curriculum nella loro Nazionale? Staremo a vedere. Sono tutte cose che facevano parte del mio programma, è scritto. In Inghilterra gli extracomunitari devono aver il 75% delle partite della loro Nazionale. Qui vedremo che parametri mettono, ma non sono molto ottimista”.