Lo sport piange Pietro Mennea, “il bianco che correva come un nero”. Minuto di silenzio stasera
E’ morto Pietro Mennea.

Un lutto immenso per l’atletica e per l’Italia che ama lo sport. Mennea aveva una capacità dialettica notevole e preservava la sua eccezionalità in quel primato sui 200 metri che è rimasto suo fino al 1996. E’ morto oggi, a Roma, a soli 61 anni a causa di un male incurabile. Il Presidente del Coni Malago’, appresa la notizia telefonicamente mentre era in viaggio verso Milano, ha deciso di annullare gli impegni istituzionali e di far rientro a Roma. Nel pomeriggio sara’ allestita la camera ardente al CONI. Stasera, nell’amichevole di Ginevra, tra gli azzurri e il Brasile verrà osservato un minuto di silenzio prima della gara e la Nazionale scenderà in campo con il lutto al braccio per commemorare il campionissimo dell’atletica. Pietro Mennea era un grande tifoso nerazzurro e la società di via Durini ha voluto ricordarlo così:
“Le strade di Pietro Mennea e dell’Inter si erano incontrate per l’ultima volta in quel maggio del 2010, allo stadio Flaminio di Roma, e raccontavano di una storia di sport vero, di successi, di campioni. Di Mennea, oro olimpico a Mosca nel 1980 e detentore del primato mondiale dei 200 metri piani dal 1979 al 1996, e di quella squadra che da li a poco sarebbe tornata assoluta protagonista del calcio e della quale lui era un grande tifoso.
Stamane la corsa del più grande velocista dell’atletica italiana, racchiusa in un’immagine con l’indice alzato in segno di vittoria che lo aveva avvicinato a Josè Mourinho, si è fermata Roma, dopo una dura lotta contro un male incurabile.
Il presidente Massimo Moratti e tutta l’Inter si stringono intorno alla famiglia di Pietro Mennea nel ricordo un’icona dello sport italiano, di un campione che rimarrà tale per sempre”.