Mondiale, parla Franco Melli: “Sono preoccupato per il calcio italiano, troppa l’indulgenza concessa a Prandelli”
La precoce eliminazione dell’Italia di Prandelli al mondiale brasiliano ha scatenato un forte dibattito nazional-popolare ed in particolare tra gli addetti ai lavori.

Nessuno infatti, specialmente dopo la vittoria contro l’Inghilterra, si aspettava un debàcle azzurra di tale portata, con due sconfitte contro Costa Rica e Uruguay. L’Italia non ha mostrato un proficuo sistema di gioco e Prandelli di certo è uno dei protagonisti maggiormente criticati. La critica rivolta nei confronti di Prandelli è infatti proprio quella di non aver dato un’identità precisa alla squadra e di essersi affidato troppo a personalità “inaffidabili” come Balotelli o Cassano. A tal proposito, il noto giornalista Franco Melli ha fatto il punto della situazione a Radio Radio: “Sto avendo la sensazione che il calcio stia diventando in Italia qualcosa di secondario, prima quando l’Italia usciva era lutto nazionale. Il problema del calcio è grande se vogliamo pensare che il calcio è la religione del nostro tempo. C’è una critica indulgente, non più all’altezza della situazione. Prandelli ha goduto di un’indulgenza incredibile. Abete è una vita che sbaglia, sotto la sua gestione è successo di tutto. Se uno vuole bene al calcio deve essere per forza preoccupato. La gente si sta abituando alle brutte figure dei club e della Nazionale“.