La favola del Castel Rigone: 406 abitanti in Lega Pro con un occhio al passato
“Le cose buone come quelle di una volta“. Potrebbe essere questo il motto del Castel Rigone, squadra di un piccolo borgo in provincia di Perugia che “vanta” 406 residenti, realtà che potrebbe dunque ricordare quella di un quartiere di una metropoli, realtà che, per la prima volta si affaccia nel calcio professionistico, grazie alla promozione maturata nell’ultimo campionato di Serie D.

Quella del Castel Rigone Calcio è una sorta di oasi da Walt Disney in questo mondo sportivo che sempre più allontana (ex) appassionati da stadi e simili. È di Bruno Cucinelli, imprenditore miliardario patron della piccola squadra, il merito di questo miracolo sportivo: insieme ad alcuni amici, nel vicino 1998 decise di lanciare il Castel Rigone nel mondo del calcio e quella che potrebbe essere definita una squadra poco più che parrocchiale, in poco più di un decennio, si è fatta strada tra i campionati provinciali e regionali, fino alla Seconda Divisione. Seconda Divisione che però non ha cambiato la filosofia della squadra, nel segno della tradizione e della semplicità: nessuna partita la domenica, giorno che per tradizione va dedicato alle famiglie, nel fiabesco stadio in mezzo agli alberi e con panche in legno che arriva ad ospitare fino a 500 tifosi. Tifosi che, come i calciatori, devono innanzitutto far loro la filosofia del fair play: esultanza sì, ma nel rispetto degli avversari, così come, in trasferta, il rispetto si mostra riordinando gli spogliatoi prima di salire sul pullman. Infine sobrietà e tradizione la fanno da padrona anche sulle divise, griffate Adidas, ma segno di semplicità, quasi monacale: divisa bianca con le celeberrime strisce dell’altrettanto famoso marchio in blu, con lo stemma che risalta in pieno petto, sul cuore, come è giusto che sia.
Purtroppo si sa, storie così sono difficili da incontrare: il sogno è che il Castel Rigone “contamini” molte squadre nostrane, al fine di far innamorare di nuovo in molti dello sport più bello al mondo. Bello se vissuto così, però.