Atalanta, il ds Marino: “Ecco come la penso sui nostri giovani. Benitez non mi sorprende”
Atalanta fucina di tanti talenti.

Una verità incontrovertibile. Da qui sono passati diversi giocatori che, poi, si sono affermati sulla scena nazionale. Montolivo e Pazzini docet. I futuri gioielli bergamaschi si chiamano, ora, Sportiello, Baselli e Zappacosta, che saranno impegnati nell’imminente Europeo Under 21 con la Nazionale azzurrina. Pierpaolo Marino, direttore sportivo dell’Atalanta, non sembra preoccupato oltremodo del possibile corteggiamento che potrebbero ricevere i suoi migliori giocatori italiani in vista della prossima sessione estiva di mercato. Ne ha parlato egli stesso, quest’oggi, ai microfoni di Sky Sport. Questo quanto riferito: “Nel calcio non mi sorprende più nulla ormai. Benitez ha versato lacrime a Madrid, ma ne ha lasciate anche qui: non ha lasciato gente molto allegra con questo quinto posto. I miei consigli a De Laurentiis sul futuro allenatore sarebbero fuori luogo. Ha dimostrato di saper fare bene le cose. Forse in questa situazione si è fidato troppo dell’istrionico Benitez, ma saprà rimediare. L’idea dell’Atalanta è quella di tenere il nostro allenatore Reja. Non ci preoccupiamo oltre misura del prossimo mercato, sappiamo che il percorso dei giovani che fanno bene nell’Atalanta è quello di andare via. Ora aspettiamo la passerella dell’Europeo Under 21 e speriamo che facciano bene, ma in caso di addio non ci faremo trovare impreparati. Credo che tra Benitez e Hamsik si sia portata avanti una guerra di coerenza che ha fatto male al Napoli e al giocatore. Lui è bravo negli inserimenti, è una mezzala, anche se può avere un’evoluzione in un ruolo di maggiore strategia. Non bisogna farlo, però, giocare trequartista perché lì si perdono le sue qualità. Chi verrà a Napoli troverà un grande campione come Hamsik, è una squadra facile da migliorare perché dalla 3/4 in su è da scudetto. Con un allenatore che facesse rendere i calciatori per le caratteristiche che avevano poteva arrivare anche seconda. Mi verrebbe da dire Spalletti per una questione sentimentale e per la capacità che ha di condurre un gruppo con personalità. A Napoli serve un uomo di carattere, non un pacifico comunicatore. De Laurentiis va meglio con uomini di personalità che con i signori”.