Boniek: “Scudetto? La Roma deve crederci. Non merita di finire la stagione in lacrime”
Con un lungo pezzo su La Gazzetta dello Sport Zibì Boniek ha spiegato come la rimonta scudetto della Roma sia difficile ma non impossibile.

Ecco i punti salienti: “Partiamo dalla fine: immaginate la Roma che, dopo lo scontro diretto, arriva a uno o due punti dalla Juventus. E immaginate che poi lo scudetto, dopo una rincorsa così entusiasmante, scivoli via all’ultimo. Proprio come successo a me nel 1986. Sarebbe una delusione enorme e il secondo posto, che io considero un grandissimo traguardo, sarebbe una beffa gigantesca. No, questa Roma non lo merita. Non lo merita perché sta tenendo vivo un campionato che, altrimenti, sarebbe già in archivio. Detto questo, credo che i giallorossi abbiano comunque il dovere di credere a qualcosa di incredibile.”.
“Come fare a sperare in qualcosa di tanto difficile come lo scudetto? Per prima cosa ci sono i numeri: ammettiamo che la Roma batta la Juventus in casa. Togliendo lo scontro diretto, ci sarebbero 5 punti da recuperare in 6 partite. Complicato sì, impossibile no. La Juve è una squadra quadrata, probabilmente la migliore in Italia, ma il suo cammino europeo in Champions ci ha dimostrato che non è perfetta. Per questo la Roma deve provare a vincere sempre, con la speranza che la squadra di Conte rallenti, complice anche l’Europa League, e magari commetta qualche errore sotto il peso della pressione giallorossa. La Juventus è una squadra fortissima e completa, la Roma la sua degna antagonista: dietro di loro il vuoto, anche se il Napoli ha fatto qualche grande partita.”.
“I bianconeri sono stati costruiti per vincere, la Roma per tornare in Europa. Comunque vada lo farà passando dalla porta principale, perché la Champions è ormai una sicurezza. A questo devono pensare Totti e compagni, senza farsi prendere troppo dalla voglia di tentare l’impossibile. Ci devono credere, come è giusto, ma senza obblighi o patemi. Altrimenti la delusione, dopo l’illusione, sarebbe enorme. E questa Roma, per quanto mostrato in tutti questi mesi, non merita di finire la stagione in lacrime, come successe a noi quasi trent’anni fa.“.