Cagliari, ore calde per la panchina di Zola. In pole lo Zeman bis
Potrebbe essere oggi oppure domani la giornata della fine del rapporto tra il Cagliari e lo Zola allenatore. Il tanto amato “Magic Box”, che ha totalizzato un punto nelle ultime sei gare, non è riuscito in questi due mesi e mezzo a imprimere un sostanziale mutamento all’andamento del precedente allenatore, Zdenek Zeman.

Dopo qualche buon successo iniziale, la squadra di Zola si attesta a una media appunta impercettibilmente superiore e trascurabile a quella della gestione precedente, che però si caratterizzava per un gioco più arioso e spregiudicato, votato alla spettacolarità, più che alla difesa del risultato. L’incontro di ieri sera tra presidente e allenatore, non sembra aver convinto a pieno il primo, alla ricerca di capire quali fossero le idee, motivazioni e mosse per i match futuri. A dire il vero, il Cagliari di Zola non è parso privo di gioco e i giocatori ce l’hanno messa tutta nelle ultime uscite. Però la sensazioni è che tutto ciò potrebbe non bastare per la sua conferma.
Se si giungesse a un doloroso e prematuro divorzio, il primo pensiero andrebbe all’altro allenatore attualmente sotto contratto. La piazza spingerebbe a gran voce per un ritorno di Zeman, ma richiamare il boemo per la società sarebbe un clamoroso dietrofront che sa molto di ammissione di un errore tecnico. Ma questo, nella storia del calcio, non sarebbe un fatto nuovo; da vedere se questo rientra nel modus operandi di Giulini.
Le altre possibili soluzioni sarebbero quelle di una doppia guida tecnica Pusceddu-Suazo, ossia l’attuale allenatore della primavera e l’ex giocatore e ex collaboratore del Cagliari, insieme a Pulga. Questa scelta, con un occhio al bilancio, non entusiasmerebbe la piazza e parrebbe molto azzardato affidarsi in corsa a una guida non esperta in piena bagarre salvezza. Le alternative sono Delio Rossi, che accetterebbe un offerta solo per un contratto pluriennale e Cosmi, che invece potrebbe anche limitarsi a guidare la squadra per pochi mesi.