Calcioscommesse, Lazio e Mauri a giudizio il 24 e 25 luglio
I processi per il calcioscommesse entrano nel vivo.

Dopo la sentenza sul filone barese del calcioscommesse degli scorsi giorni che ha sancito la condanna per 20 dei 22 tesserati coinvolti , anche Mauri e la Lazio si preparano a conoscere il proprio destino. La Commissione disciplinare della FIGC ha infatti fissato per il 24 e 25 luglio le date del dibattimento per la presunta combine dei match Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del 14 e 22 maggio 2011, che vedono sul banco degli imputati, tra gli altri, la società biancoceleste, coinvolta per la regola della responsabilità oggettiva, ed il suo capitano chiamato invece a difendersi dall’accusa di doppio illecito sportivo. Tuttavia, stando ad indiscrezioni riportate dall’edizione quotidiana de Il Tempo, la Lazio e Mauri sembrano essere fiduciosi in vista del dibattimento. Infatti, tra i documenti raccolti e presentati dall’accusa sembrerebbero non esservi elementi nuovi rispetto a quelli emersi nei mesi scorsi e che, è bene ricordarlo, portarono la scorsa estate in un primo momento alla carcerazione del centrocampista e successivamente al decadimento del provvedimento cautelativo per, in sostanza, insussistenza di prove. Non solo. Proprio in occasione dell’ultima sentenza della Commissione disciplinare in merito al filone di Bari, si è creato un precedente che potrebbe giovare alla società capitolina ed al suo capitano. Il portiere del Torino Gillet, all’epoca dei fatti estremo difensore dei pugliesi, è stato infatti condannato a 3 anni e 7 mesi di squalifica contro i 4 anni richiesti dal procuratore Palazzi. Il motivo è che la Commissione ha riconosciuto colpevole di illecito l’estremo difensore esclusivamente per il match Salernitana-Bari 3-2 del 2009 derubricando invece l’accusa pendente sull’altro incontro incriminato, Bari-Treviso 0-1 del 2008, ad omessa denuncia per insussistenza di prove. In attesa del giudizio, la Lazio e Mauri hanno un motivo per sorridere.