Capello: “Juve troppo forte, non capisco perchè il progetto Roma non abbia funzionato. La vera anti-Juve è…”
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Ha parlato dalle pagine della odierna edizione della Gazzetta dello Sport Fabio Capello, ex tecnico di Milan, Roma e Juve, attuale selezionatore della nazionale russa, che proprio in occasione della partita Roma-Juventus si è intrattenuto a fare il punto della situazione di bianconeri e giallorossi sia in Italia che in Champions.
JUVE FORTE, NON SOLO IN ITALIA – La Juventus è la più forte. Tra l’altro in questo torneo Milan e Inter non sono competitive al 100% e questo è un bel regalo per Conte. La concorrenza più pericolosa è sparita.
Mi piace il loro approccio in Champions, c’è attenzione alla fase difensiva ma anche la voglia di giocare al calcio. Non buttano mai via la palla. È bello vedere Buffon che inizia l’azione con un passaggio con le mani a un compagno. In Coppa non è la più forte ma neppure il Chelsea lo scorso anno lo era; sarà la mina vagante di un torneo che vede Barça e Real favorite.
Non date per morta la formazione di Mou dopo l’1-1 con lo United; a Manchester gli inglesi dovranno aprirsi e il Real, se ha spazio, diventa una macchina da gol.
Questa Juve ha la mentalità, vincono e voltano pagina, alzando l’asticella e non accontentandosi mai. Un’identità figlia di leader quali Pirlo, Buffon, Chiellini. Ah, dimenticavo un altro che sta facendo la differenza: Vucinic. Completa a meraviglia il lavoro di Pirlo”.
IL FASCINO DI ROMA-JUVE – “La Juve è la favorita per lo scudetto ma in estate avevo promosso la Roma come una delle prime rivali dei bianconeri. Ha inserito giovani interessanti in un gruppo già competitivo. Baldini dopo l’esperimento Luis Enrique aveva puntato sul sicuro con lui. Da lontano è difficile sapere perché non ha funzionato. A inizio stagione tutto sembra giusto, tutti sembrano bravi, i tifosi contenti poi guardi la classifica, ti spaventi e l’allenatore paga. È successo a me con il Milan. Anche se lì il divorzio arrivò a fine campionato”.
L’ANTI-JUVE È… – “Il Napoli. Lasciate perdere il passo falso in Europa League. Capita.
Mazzarri ha fatto un gran lavoro. È dietro ai bianconeri anche se in estate gli hanno portato via Lavezzi, il più importante dopo Cavani. Chi deve vincere di solito non vende i campioni ma li compra.
L’anno scorso ho visto dal vivo le partite di Champions tra Napoli e Manchester City e ho capito che il Matador è di un’altra categoria: lotta, corre, fa gol sia in contropiede che in area, magari circondato da 4-5 avversari.
Ma è anche merito di Mazzarri, lo ha convinto a diventare un giocatore totale e non solo un bomber”.