Catania-Sampdoria 3-1: Il Catania fa goal, la Samp fa polemica
CATANIA – Rabbioso sì, ma non come Maran chiedeva. Nel primo tempo il Catania controlla la gara senza mai riuscire ad affondare i colpi contro la Sampdoria che, chiusa in difesa, patisce parecchio i fraseggi palla a terra del Catania oltre agli svarioni di Romero, portiere tutt’altro che impeccabile. La possibilità di passare in vantaggio, che pare imminente, alleggerisce la tensione dei rossazzurri che terminano, come nel più scontato dei copioni, col

commettere l’errore grossolano che porta in vantaggio gli avversari. Legrottaglie atterra Icardi in area, Maresca dal dischetto trasforma e dopo qualche minuto esce per infortunio. Ferrara non ha dubbi, dentro Eder. Mossa tattica arguta. Il Catania si sbilancia in cerca del pareggio, la Sampdoria rilancia in contropiede sfiorando in almeno due occasioni il raddoppio. Poca fortuna nelle conclusioni tentate e mancate dai padroni di casa che recriminano, e qui sta la rabbia, per due episodi giudicati, dal campo, da rigore. All’intervallo Ferrara lamenterà pressioni sull’arbitro, ma l’incidenza del signor Giacomelli sugli ultimi 45′ è irrilevante, molto di più lo è invece l’atteggiamento del Catania prima del pareggio e quello della Sampdoria dopo. Al 55° Paglialunga ristabilisce la parità concretizzando la superiorità tecnica dei rossazzurri. Con un attaccante in più ma senza mordente offensivo gli ospiti perdono consistenza a centrocampo e su di un buco lasciato alla sovrapposizione di Marchese, sulla sinistra, subiscono il cross che porta Bergessio a capovolgere la sfida sul 2-1. Al 90°, quando il Catania, reduce da 510′ giocati in quindici giorni, perde smalto, i doriani si fanno colpire in contropiede, Rossini regala palla a Castro che chiude i conti sul 3-1. Chiude un episodio che poco ha a che vedere col fair-play andato in scena nel pre-partita (stand del Sampdoria Fair Play Village all’interno della Villa Comunale di Catania, ndr). Ferrara non stringe la mano a Maran, che gliela tende. Se la stringeranno in seguito, negli spogliatoi, ma l’immagine data quella resta, insieme a quella data dalle polemiche troppo facili su quel che è successo ma che nessuno ha visto nell’oscurità di tunnel presidiati da ispettori federali e quant’altro. Tre goal subiti, incontestabili ed incontestati, in appena 45′, denotano una fragilità psicologia propria dello spogliatoio ed aliena a qualsiasi altro condizionamento od alibi.
Tabellino
Stadio Angelo Massimino
Serie A 2012/2013 – 17^giornata andata
Catania-Sampdoria 3-1 (0-1)
Reti: 27° Maresca (rig.), 56° Paglialunga (CT), 64° Bergessio (CT), 90° Castro (CT).
Catania 4-3-3: Andujar 6, Alvarez 7, Legrottaglie 5.5, Bellusci 6, Marchese 7; Izco 6, Lodi 7, Salifu s.v.(dal 13° Paglialunga 6), Castro 6.5 (dal 90’+1′ Capuano s.v.), Bergessio 7, Barrientos 6. All.Maran7 (a disp. Frison, Messina, Potenza, Rolin, Spolli, Augustyn, Ricchiuti, Keko, Morimoto, Doukara).
Sampdoria 4-5-1: Romero 5, Mustafi 5.5(dal 67° Castellini), Rossini 4.5, Costa 4.5, Berardi 5, Kristicic 6, Tissone 6, Maresca 6(dal 38° Eder 6), Obiang 6.5, Poli 6(dall’80° Pozzi s.v.), Icardi 5. All.Ferrara 4.5 (a disp. Da Costa, Berni, De Silvestri, Poulsen, Renan, Soriano, Estigarribia).
Arbitro: Giacomelli di Trieste
Ammoniti: Salifu (CT), Legrottaglie (CT), Bellusci (CT), Eder (SM), Tissone (SM).
Angoli: 5-1
Recupero: 2′-3′