Chievo, un’annata fin qui sfortunata
Il pareggio casalingo con l’Udinese raffredda ulteriormente umori già poco frizzanti in casa Chievo.
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Soprattutto, preoccupa il modo con cui la squadra clivense ha mancato l’obiettivo dei 3 punti.
La cura Corini non ha rappresentato una svolta completa, ma soltanto parziale. C’è sicuramente più pressing alto, e questo pare evidente. Sicuramente si legge più entusiasmo e voglia di seguire il Mister rispetto agli ultimi tempi di Di Carlo.
Ma questi fattori, si sa, non sono tutto. Ci sono le annate dove tutto va sempre storto, dove domini una partita contro una squadra (l’Udinese) che, pur vivendo un momento difficile, rimane sempre quella compagine che ha sorpreso mezza Italia per le proprie imprese e, nonostante questo, non riesci a vincerla.
Quelle partite dove, nonostante l’insolita benevolenza degli arbitri nel concedere due rigori, il finale ti riserva una cocente delusione.
Non tutto, però, arriva per pura “sfortuna”. Il Chievo ha una delle peggiori difese della Serie A (assieme a Roma e Pescara) e Corini deve ancora lavorare molto per sistemare il reparto arretrato e per dare una vera idendità alla sua squadra.
Di certo, una caratteristica che si incontra nei cambi di allenatore è che colui che subentra fa sempre fatica ad imporre le proprie idee in corso d’opera.
Questo potrebbe suggerire, e forse per qualcuno è cosa scontata, un’importanza primaria della preparazione estiva.
Idee, orientamento tattico, preparazione atletica. Sono sicuramente aspetti che vengono impressi in modo indelebile nella “mentalità” di una squadra.
Nonostante questo, nonostante non splenda il sole sopra la squadra clivense, non si può nemmeno sostenere che vi sia aria di tempesta.
Il Chievo è in mezzo al gruppone di chi deve stare attento alle posizioni che obbligano alla retrocessione, ma rimane pur sempre a galla. Psicologicamente, non ricoprire le ultime tre posizioni del ranking ha sempre influenzato molto il rendimento.
Al di là di queste questioni psicologiche, tattiche e atletiche, la società di via Galvani avrebbe il compito di intervenire nel mercato di gennaio. Molte pedine mancano all’appello per permettere al “Genio” Corini di indirizzare la squadra verso il suo credo calcistico.