Del Piero: “Una vittoria sulla Roma sarebbe importante. Tornare? Qui mi diverto a giocare”
Alessandro Del Piero parla dalla lontana Australia. Il suo Sydney, dopo un ottima serie positiva è in calo, ma tiene salda la sesta posizione ( importante per partecipare ai play-offs finali ).
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Ecco come ha risposto alle diverse domande della Gazzettadellosport partendo dal capodanno del 1994: “Il primo da giocatore della Juve, ma avevo tutto da conquistare. Il mio sogno di diventare calciatore doveva ancora avverarsi. Mentre festeggiavo, ricordo che cullai quel sogno. Mi diverto come 20 anni fa. Come 30 anni fa. Forse, in mezzo, c’è stato qualche momento in cui mi sono divertito di meno. Ma non oggi. Il personaggio sportivo 2013? Nelson Mandela. Noi che viviamo in quest’epoca abbiamo avuto la fortuna di ascoltarlo, di godere dei cambiamenti e del progresso che grazie al suo sacrificio abbiamo ricevuto in dono. Gratis. Non parlo solo del Sudafrica. Parlo di tutti. Il minimo che possiamo fare è spiegare ai nostri figli chi era e cosa ha fatto, anche per noi”. Alla domanda su Papa Francesco, il giornalista chiede all’attaccante se lo vede più come difensore (dei valori della Chiesa), regista (delle anime dei fedeli) o attaccante (delle ingiustizie, delle debolezze, delle paure). Ecco la risposta: “Non so di preciso dove giocherebbe. So però che numero porterebbe sulla maglia: il dieci. E ho detto tutto. Ritiro nel 2014? Risposta altrettanto diretta e sincera. Non ho ancora deciso. Big match di domenica? Ho vinto e perso scudetti già persi o già vinti. Qualunque risultato non sarà determinante. Certo, se vince la Juve sarà un bel passo avanti. L’italiano e il giocatore migliore degli ultimi 20 anni? Ronaldo e Zidane. Anche se so che ce ne sarebbero molti altri. Ne ho citati due, così evito di scegliere l’italiano. Cosa mi aspetto dal mondiale in Brasile? Siamo riusciti a vincere quando nessuno nemmeno riusciva a sognarlo, dunque perché non crederci? Le mie magnifiche quattro sono Brasile, Argentina, Germania e Italia. Ma cito le possibili outsider: Cile, Francia e Uruguay“.