El Shaarawy, un anno dopo: che fine ha fatto il Faraone?
Che fine ha fatto Stephan El Shaarawy? La scorsa stagione, di questi tempi, l’attenzione in Serie A era rivolta a lui, sfrontato esterno offensivo rossonero capace di caricarsi sul groppone le sorti del Milan: 6 goal in appena 9 presenze, score notevole per un ragazzotto di ventunanni alla sua prima vera esperienza in massima serie.

Umiltà, testa sulle spalle, cresta alta e sguardo perennemente rivolto verso la porta, centrata ora attraverso un tiro a giro ed ora con la precisione chirurgica appartenente ai più grandi. Qualcosa, poi, è andato storto. L’arrivo di Balotelli a gennaio – seppur smentito più volte dagli stessi protagonisti – ha oscurato la stella di El Shaarawy, costretto a rintanarsi in quell’angolino di campo e non più libero mentalmente di aggredire come un tempo l’area di rigore. Un calo evidente, nei numeri e nelle prestazioni: 2 soli goal nel girone di ritorno a fronte dei 14 realizzati nella prima parte di stagione, e l’impressione che quello sguardo prima fiero e ricco di aspettative abbia pian piano lasciato spazio al malumore ed alla rabbia, oltre che a qualche fastidio muscolare di troppo. E poi un estate travagliata, sempre in bilico. Ufficiosamente sul mercato ma poi rimasto al Milan in virtù delle eccessive richieste economiche del club, El Shaarawy ha cominciato la stagione ancor peggio di quella appena trascorsa: due sole presenze in campionato prima del nuovo stop, alla vigilia della sfida di Champions contro l’Ajax. Ed ora che il Milan fatica più del dovuto, e Supermario sembra aver smarrito la miglior condizione, qualcuno inizia ad aver nostalgia del Faraone, dimenticato troppo in fretta quando le cose andavano bene ma ora pronto a riprendersi il Milan. In settimana El Shaarawy ha dichiarato di essere fisicamente integro e desideroso di ripartire da dove aveva lasciato: correre, segnare e continuare a stupire.