Fascetti: “Marotta un predestinato. Così è iniziata la sua carriera”
Giovedì scorso, nel corso della premiazione dei TMW Awards, il direttore generale della Juventus Giuseppe Marotta ha raccontato ai microfoni di tuttomercatoweb.com diversi aneddoti riguardanti la sua carriera.
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Dai suoi successi in bianconero ai suoi inizi al Varese, club in cui mosse i primi passi da dirigente e con cui vinse anche in campionato di Serie C. “Quello era un Varese all’avanguardia, avanti dieci anni rispetto agli altri club”, ha detto Eugenio Fascetti, allora allenatore del club biancorosso.
Così risponde alle domande rivolte dai colleghi di tuttomercatoweb.
Avete sfiorato anche la promozione in Serie A.
“Si, esattamente due anni dopo la promozione in serie cadetta. Quando parlo di avanguardia mi riferisco anche allo stesso ruolo del portiere, andatevi a rivedere le cassette con Rampulla e potete notare quanto quella squadra abbia innovato il ruolo di estremo difensore“.
E Marotta?
“E’ entrato al Varese giovanissimo, era presente già sotto la guida Borghi. Però ha imparato molto soprattutto dal presidente successivo, dall’avvocato Mario Colantuono. E’ sempre stato innamorato del calcio e questa è stata la sua più grande forza“.
Che ruolo aveva in quel Varese?
“Entrò come segretario, per ogni questione si faceva riferimento a lui. Poi con l’avvento di Colantuoni è stato promosso direttore sportivo da quel momento in poi è iniziata la sua carriera“.
Un predestinato?
“Decisamente, era un ragazzo di un certa cultura e questo nella vita come nel lavoro fa sempre la differenza. Sapeva stare al suo posto, pacato ma al contempo furbo. Sapeva come muoversi e la Juventus è il giusto riconoscimento dopo tanti anni da dirigente in giro per l’Italia“.