Fiorentina-Napoli, il Prefetto di Roma rivela: “Anche col morto la finale si sarebbe giocata”
Frasi che faranno certamente discutere, quelle del Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, in merito agli scontri nel pre-partita della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli.
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Autore: Alexdevil
Pecoraro, intervistato da “La Repubblica”, ribadisce che la volontà della Questura di far giocare la partita era ferrea e che non sarebbe cambiata nemmeno di fronte alla notizia della morte del tifoso napoletano ferito, cosa che fortunatamente non è avvenuta: “Intorno alle 20 di sabato ho chiamato il capo di gabinetto del ministro Alfano per informare che avrei fatto disputare la partita. Ho aggiunto che se il ministro fosse stato di diverso avviso sarei stato naturalmente pronto a riesaminare con lui la mia decisione. Non sono stato richiamato. In caso di morte del tifoso ferito? Avrei fatto giocare comunque. Con quale animo? Con quello di un Prefetto che deve garantire il principio su cui si fonda uno Stato di diritto democratico e che, di conseguenza, è tenuto ad applicare la regola cardine dell’ordine pubblico. Il principio secondo il quale il diritto della maggioranza va tutelato dai tentativi di espropriazione e sovversione di una minoranza. Sabato sera c’erano 55mila tifosi per assistere a una partita e avevano diritto di farlo. E ce n’erano 5mila che sostenevano di volerlo impedire. Se avessi ceduto al ricatto di quella minoranza non solo sarei venuto meno al principio, ma il problema di ordine pubblico lo avrei creato io. E questo non è pensabile. Cosa si disse nel 2004 dopo la decisione di non far giocare il derby Roma-Lazio? Che le società e il Prefetto di Roma avevano ceduto al ricatto delle curve…“.