Genoa-Juventus 0-1, Conte e Buffon nel post-partita: “Tassello per lo scudetto”
I protagonisti bianconeri rispondono ai microfoni di Sky.
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Foto di Валерий Дудуш – Wikipedia
Andrea Pirlo: “Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, ma era importante portare a casa i tre punti e alla fine ci siamo riusciti. Il gol è stato importante e speriamo possa essere d’aiuto. Un gol così carica. Caricherebbe anche giovedì in Europa League”.
Antonio Conte: “Oggi venire qua e vincere contro una squadra che ha fatto la partita della vita è stato fondamentale. Solo una grande squadra come la Juventus poteva vincere, nonostante alcuni episodi discutibili, ma noi sappiamo che l’errore ci può stare. Faccio i complimenti a Mazzoleni per l’arbitraggio. Nella sfida di Europa League contro la Fiorentina, ho fatto riposare Barzagli per farlo giocare oggi e giovedì, ma non ha potuto neanche oggi. Questa squadra sta facendo qualcosa di meraviglioso. Mi auguro di vincere lo scudetto, e di scrivere la storia della Juventus: chi vince scrive la storia, del resto non mi interessa . Bisogna farsi scivolare le cattiverie da dosso. Il terzo scudetto consecutivo è un regalo che io e la squadra vogliamo fare al presidente. Questo è l’obiettivo primario ed è merito di questi ragazzi che sono anche grandi uomini. Llorente e Osvaldo sono stati molto bravi a tenere palla, a giocarla. Sono molto soddisfatto di loro. Sicuramente la fase difensiva del Genoa è stata buona perché erano offensivi sia su Llorente che su Osvaldo. Potevamo sicuramente fare del nostro meglio. Tornando alla sfida di Europa League, la Fiorentina parte in netto vantaggio. La Juventus non sarà eliminata giovedì, perché è già stata data come eliminata, giovedì ci hanno massacrato (ndr. ride)”.
Gigi Buffon: “Sicuramente è tanto l’entusiasmo. Inutile negare che non ci speravamo poi tanto a vincere contro questa squadra. Siamo contenti per i tifosi e la società. Pensavo che tirasse Gilardino che non si sa mai come calci, invece era uscito fortunatamente ed è andata bene. Sicuramente vedermi accostato a Dino Zoff e capire di aver fatto tanta strada è gratificante. Essere affiancato ad un mostro sacro del calcio internazionale mi fa stare a disagio perché mi fa sentire poco adeguato. Penso di avere un pregio: stare sempre fermo in piedi ed aspettare il tiro. Probabilmente Bertolacci aspettava che io mi muovessi, ma non l’ho fatto. Quando vedo Pirlo, la speranza non muore mai, anche quando è nella mia area. Quando ha palla al piede, ti aiuta e ti consente di sognare. Chi ha scritto la trama e il copione di tutto ciò ha fatto bene. Sicuramente più che di un mattoncino per lo scudetto, possiamo parlare di una badilata!”