Giuseppe Sannino, l’uomo che può scrivere la storia a Siena
Sei. Sei come i punti che separano il Siena dallo scudetto; sei, come i gol subiti in totale (seconda miglior difesa) e, infine, sei come le lettere che compongono la parola “Europa”.

Sì, proprio Europa. I tifosi bianconeri sognano e, dopo la stratosferica vittoria contro il Chievo, si sentiva dagli spalti “Sannino portaci in Europa”. Non a caso si rivolgono al mister: è proprio lui, Giuseppe Sannino, nativo di Ottaviano in provincia di Napoli, l’artefice del miracolo Siena. Con il 4-4-2, suo modulo preferito, ha prima portato il Varese dalla seconda divisione alla Serie B (sconfitta ai play off dal Padova) e poi è sbarcato a Siena. Sannino è uno che si sa far rispettare: non ha avuto problemi a lasciar fuori in panchina Gaetano D’Agostino, suscitando le ire del giocatore (clicca qui per l’articolo); Vergassola, il capitano, non ha il posto fisso e si è portato con sé il difensore centrale Piesoli ma non l’ha schierato sempre come di solito fanno gli allenatori con i propri pupilli. Riesce a ottenere dai suoi giocatori il meglio: Del Grosso sembra un terzino sinistro con i fiocchi; Gazzi un piccolo Gattuso; Calaiò è a quota tre gol e Mannini sembra quello della Sampdoria di Del Neri. C’è chi dice che non durerà, che il Siena finirà la benzina ma lo si diceva anche del Varese: poi, sappiamo tutti come è andata a finire. E pensare che Zamparini non l’ha preso perché non aveva esperienza.