Hamsik: “La partita del Milan ci ha messo in guardia. Cosa darei per un gol allo Stamford Bridge…”

Per molto tempo è stato il dubbio tattico della formazione allenata da Walter Mazzarri che lo considera l’unico incedibile per la sua capacità di adattarsi ad ogni situazione tattica anche a partita in corso.

Fonte immagine: Danilo Rossetti

In un’intervista rilasciata alla radio ufficiale del Calcio Napoli, Radio Marte, lo slovacco Marek Hamsik si racconta: “Il nostro campionato è il più equilibrato del mondo. I punti di distacco sono pochissimi ed è ancora tutto aperto. Per quanto riguarda noi, sono bastate quattro partite per ribaltare tutto e speriamo di continuare su questa strada iniziando da venerdì contro il Cagliari. Sarà dura, cercheranno di chiudersi e non concederci spazi“. Riguardo al “mal di piccole” che affligge il Napoli, Hamsik ammette: “A Parma è stata dura, abbiamo vinto soffrendo, ma la vittoria è valsa doppiamente. Soffriamo quando gli avversari non ci affrontano a viso aperto, ma ogni partita porta con sé i suoi problemi“. Prima considerato attaccante, poi ridotto a centrocampista di copertura, lo slovacco è la vera incognita tattica della formazione azzurra: “Mi piace giocare in una posizione leggermente arretrata, l’importante è far girare le cose come si deve, ma dipende molto dall’avversario. Così, contro le squadre che giocano con un centrocampo a 3, a me tocca marcare uno dei centrocampisti“. Meno gol in campionato rispetto agli anni precedenti dove, prima dell’avvento di Cavani, era il capocannoniere: “La mia media-gol è invariata, ho sempre viaggiato sui 10-11 gol a stagione, e finora, con i gol in Champions, sono a quota 8. Non c’è tanta differenza, però sono migliorato come assist-man, sono già a quota 7“. Ricorda con affetto le 3 reti più belle siglate da quando indossa la maglia azzurra: “Il primo in serie A contro la Sampdoria con una straordinaria azione con Lavezzi e Zalayeta, la seconda è quella contro il Milan, nella penultima giornata di quello stesso campionato dopo una corsa di quasi 70 metri e l’ultima è quella contro lo Steaua che ha reso possibile l’inizio della rimonta, l’anno scorso. Ma il mio sogno è segnare allo Stamford Bridge, cosa darei per realizzarlo!“. Ma prima della Champions c’è il campionato e Hamsik non si fida della crisi dei sardi: “Tutti si aspettano una vittoria, ma sappiamo che non sarà affatto facile. Il Cagliari è una squadra contro la quale abbiamo sempre sofferto, e non lasceremo nulla al caso“. Capitolo Champions, dove il primo tempo del Milan, ieri a Londra, ha messo in allarme tutta la rosa azzurra: “La partita del Milan ci ha messo sugli attenti, hanno sofferto moltissimo e non vogliamo assolutamente che la partita si metta in salita. Cambio di allenatore? Hanno già vinto la prima partita, era la soluzione giusta per loro, ma a noi non cambierà nulla, la nostra sarà una gara difensiva e cercheremo di colpire con le ripartenze“. Molte voci lo voglio lontano dal capoluogo campano, ma lui giura fedeltà alla maglia azzurra: “Fanno piacere i complimenti dall’estero, dimostrano quanto sto facendo di buono con questa società, ma non gli do particolare attenzione: farò bene solo con la maglia del Napoli“. La tifoseria più “asfisiante” del mondo, forse, quella partenopea, e lo slovacco afferma di avere un bel rapporto con i tifosi: “Quando urlano “The Champions” mi mettono i brividi, e mi piacerebbe rivedere lo stadio pieno per cantarla con loro“. In conclusione parla dei suoi sogni e dei restanti due “tenori”: “Il mio sogno è vincere qualcosa con questa maglia, magari la Coppa Italia che ora è alla mia portata. Lavezzi e Cavani? Il pocho sta decidendo le partite, non l’ho mai visto così! Lui e Edy (Cavani, ndr) formano un tandem formidabile, sarà dura trattenerli“.

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