Idee Partenopee: De Laurentiis, Masaniello del calcio, è nella storia
C’è chi lo critica . Chi gli ricorda che deve spendere per vincere. Chi gli contesta troppa impulsività. Chi gli imputa poca competenza calcistica. Chi lo etichetta come opportunista affarista. Chi gli ricorda che vuole vincere.

E poi c’è chi lo stima. Chi lo ritiene un abilissimo imprenditore, capace di coniugare perfettamente risultati sportivi e logiche di bilancio. Chi gli riconosce grande carisma e personalità. Chi lo ritiene un sapiente rivoluzionario. Chi lo ringrazia per aver ricostruito da zero un Napoli fallito e incenerito sotto gestioni inefficaci e poco lungimiranti. Chi ne apprezza la comunicatività.
Napoli è divisa su di lui, ma dal 17 gennaio si è unita nel segno della sua arringa dinanzi al giudice Mastandrea.
Aurelio non ha difeso solo la sua squadra, ma un’intera città . Ha chiesto giustizia per due napoletani che sono sempre stati professionisti esemplari. È entrato in aula, come mai nessuno aveva fatto, mettendo la faccia e la determinazione.
É chiaro che la decisione della corte sia dipesa da ratio e logiche giurisprudenziali ma la vittoria del ricorso è la vittoria di De Laurentiis, primo presidente nella storia a presenziare l’aula di un tribunale per difendere la propria causa.
Don Aurelio, Masaniello del calcio. Visionario per alcuni, rivoluzionario per altri. Personaggio di cui Napoli deve andare fiero. Traghettatore di un sogno che prima o poi si cucirá.