Il personaggio della settimana: Giuseppe Sannino
Vincere una semifinale d’andata di Coppa Italia con le seconde linee contro il favorito Napoli e dopo solo 4 giorni battere la più quotata Roma non è da tutti. Ci è riuscito Giuseppe Sannino, allenatore del Siena, per questo lo abbiamo proclamato personaggio della settimana.
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Nato ad Ottaviano il 30 aprile del 1957, il giovane Sannino ben presto dedica la sua vita al calcio. Calciatore a Varese, Trento, Voghera, Lodi, Pavia, Spezia, Vigevano, Chiavari. Allenatore nei settori giovanili del Voghera, del Pavia, del Monza. E poi l’Oltrepo, la Biellese, l’Alto Adige, il Meda, la Sangiovannese, il Varese, il Cosenza, il Lecco, il Pergocrema. Poi ancora il Varese che in due anni porta dalla Seconda Divisione alla serie B e, nel 2011, ad un passo dalla promozione in A, persa ai playoff. Gli anni a Varese gli valgono la panchina d’oro Lega Pro 2010, e la panchina d’Oro serie B 2011. Inoltre a Varese esce fuori anche il personaggio Sannino: i tifosi ricordano ancora quando si presentò agli allenamenti con una maglia con scritto “Fun Cool”. Poi il salto di categoria: viene ingaggiato dal neopromosso Siena, in Serie A. E qui inizia a farsi apprezzare anche nella massima categoria. L’organizzazione di gioco e la velocità sono il suo credo calcistico, riesce sempre a imbrigliare gli avversari, anche se qualche volta, i risultati non sono venuti.
Arriviamo così alla semifinale di Coppa Italia di giovedì scorso, Sannino mette in campo un Siena 2, ma l’organizzazione di gioco gli permette di superare agevolmente il Napoli titolare di Walter Mazzarri. Poi la partita di ieri sera con la Roma, anche qui trova le misure agli avversari, annientando tutte le fonti di gioco della squadra capitolina, al resto ha pensato Calaiò segnando il rigore.
Giuseppe Sannino è uno spot per l’Italia calcistica e non, le sue lacrime di ieri sera mentre pensava alla sua gavetta resteranno impresse nella memoria di chi le ha viste. Sannino è l’esempio che con tanta umiltà, gavetta e lavoro, tutti possono arrivare a grandi livelli.