Lazio: 35 anni fa, la tragedia di Vincenzo Paparelli
Sono passati 35 anni dalla tragica scomparsa di Vincenzo Paparelli.

Era il 28 ottobre del 1979 quando Vincenzo si recò alla stadio Olimpico, nella sua amata curva Nord per vedere uno dei tanti derby che la sua Lazio si apprestava a cercare di vincere. Tanta gente, lo stadio colmo, come succede in ogni derby che si rispetti, e poi i fumogeni. Al un tratto, succede qualcosa di strano, all’improvviso dalla Sud romanista partono tre razzi. Due finiscono fuori dagli spalti, il terzo no. Il terzo fu fatale proprio per Vincenzo Paparelli. Lo colpisce in pieno volto. Il panico dilaga, delirio e terrore. Vincenzo viene trasporto in ospedale, al Santo Spirito, ma non c’è niente da fare. Vincenzo Paparelli muore tra la sua gente, quella laziale che lui tanto amava. In quel 28 ottobre però non perse la vita solo un tifoso laziale, perse la vita sopratutto un semplice uomo, un marito, un padre di famiglia.
Alla fine si scoprì l’autore di questo folle gesto Giovanni Fiorillo. Il ragazzo, allora diciotenne scappò la sera stessa da Roma. Dopo 14 mesi, il rimorso fu così grande, che volontariamente si costituì e venne condannato dalla Cassazione a sei anni e dieci mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale. Nei 14 mesi prima di costituirsi Fiorillo chiamò ripetutamente Angelo Paparelli, fratello di Vincenzo, per scusarsi e giurare che non voleva uccidere nessuno.
Una delle pagine più brutte del nostro calcio. E’ servito a qualcosa questo tragico evento? Forse no, sono ancora tante le tragedie che vengono associate ad uno stadio e ad una partita di pallone. Oggi anche la Lazio ha voluto ricorda questo momento con un comunicato sul sito ufficiale: “La S.S. Lazio, nel 35° anniversario della scomparsa, ricorda Vincenzo Paparelli, scomparso tragicamente il 28 ottobre del 1979 durante un derby. La S.S. Lazio rinnova a Gabriele Paparelli e alla sua famiglia il proprio cordoglio.”