Lazio, antidoping per Mauri, giustificato in caso di positività
Il capitano della Lazio Stefano Mauri porta la sua squadra a vincere e poi si sottopone all’antidoping.

Pioli ha avuto di nuovo a disposizione Stefano Mauri nel posticipo con il Cagliari, mettendo fine alla settimana in cui era stato protagonista di un caso burocratico con il Foro Italico. Mauri era stato costretto a saltare il Torino a causa di una violenta forma di tonsillite, curata attraverso un ricovero di tre notti alla Paideia e l’assunzione in via sistemica di antibiotici e anti-infiammatori.
Il Coni lo aveva fermato in occasione della trasferta a Verona: autorizzazione negata per giocare a causa dei farmaci a base di cortisone che è una sostanza vietata. Per il Ceft, la commissione esenzioni presieduta da Luigi Frati, sarebbe potuto tornare in campo a partire da ieri dopo il chiarimento richiesto dalla Lazio perché anche l’impegno con il Cagliari inizialmente sembrava essere entrato in discussione.
Alla fine della partita, Stefano Mauri è stato sottoposto al controllo antidoping. Non ci sono preoccupazioni per la Lazio, perché sulla base dei dati scientifici e della certificazione presentata, il capitano aveva ottenuto l’autorizzazione dal Ceft. Qualora si riscontrasse una minima positività, sarebbe giustificato: si è curato per guarire dalla tonsillite. E il lasso di tempo trascorso dal termine della cura (cinque giorni) era stato giudicato dalla Commissione Scientifica del Coni sufficiente per smaltire eventuali tracce di cortisone.