Lazio, Ederson al centro del ciclone
Dal 2012, Ederson alla Lazio ha sempre giocato con il contagocce: due le gare disputate quest’anno, solo 32 in tre anni, con tre reti all’attivo e uno realizzato quest’anno. Il giocatore è palesemente al di fuori dal progetto tecnico, eppure Ederson ha rifiutato per tutta la giornata di ieri il suo passaggio a Genova, sponda blucerchiata, bloccando di fatto l’arrivo di Bergessio.

Certo, dare la colpa al brasiliano per il mancato arrivo di Bergessio sarebbe ingiusto: la società Lazio, che già in passato ha dimostrato poca elasticità nei tempi di acquisizione di un giocatore, specialmente quando i tempi sono ristretti (vedere i casi Felipe Anderson e Honda), aveva tutto il tempo per sostituire Djordjevic con Bergessio, dato che l’argentino è stato il primo obbiettivo sin dall’inizio. Invece è stato aspettato l’ultimo momento, costringendo Ederson a una scelta last minute, come egli stesso spiega sul suo profilo Istagram: “Mi dispiace vedere tutta questa polemica, tutti questi insulti e minacce per una cosa che non ho avuto nemmeno il tempo di prendere in considerazione. Ho sempre sognato di giocare per la Lazio ed ho sempre cercato di dare il meglio per questa maglia. Proprio per questi motivi penso sia difficile prendere una decisione in meno di due ore dalla fine del mercato”.
Il giocatore, che già in passato ha dimostrato un grande legame per questa maglia, pur avendo giocando sempre pochissimo, a causa di un infortunio relativamente grave, ma anche per scelte tecniche e societarie, è stato pesantemente attaccato dai tifosi sul web. Ecco alcuni dei messaggi più significativi ricevuti dal giocatore: “Quanto ti piace lo stipendio, in cinque anni non hanno mai giocato”, “scarso sei e scarso rimani, vattene”, “mercenario senza dignità, scappa da Roma”, “sei stato più in Paideia che all’Olimpico, perché sei rimasto?”.
Non risparmiata neanche la società: “E’ sempre la solita storia…Ora volete dirci che è colpa di Ederson che lunedì stacca il telefono?”. E ancora: “Ennesima presa in giro di questa società, il salto di qualità non vogliono farlo”. Ed è così che la Lazio rimase con solo il vegliardo Klose e l’acerbo Perea come punte centrali di una squadra che punta al terzo posto.