Lazio: il tribunale condanna 4 Irriducibili
Ieri a distanza di otto anni, la decisione del tribunale per i capi ultras della Lazio.

La sentenza, ha condannato “gli Irriducibili” per tentata estorsione: Fabrizio Piscitelli, detto «Diabolik», e Yuri Alviti a 3 anni e 2 mesi, Fabrizio Toffolo a 3 anni e sei mesi e Paolo Arcivieri a 2 anni e 2 mesi. Insieme con loro sono stati condannati il faccendiere Guido Carlo Di Cosimo a 4 anni e 2 mesi, Giuseppe Bellantonio a 2 anni e 2 mesi mentre Fabrizio Di Marziantonio, ex segretario della polisportiva Lazio, è stato condannato a 1 anno e sei mesi. Il Tribunale ha anche stabilito che gli imputati dovranno risarcire il presidente Lotito, i suoi familiari e la società sportiva Lazio in sede civile.
I giudici hanno dichiarato la prescrizione del reato per morte del reo nei confronti di Chinaglia. E’ stato assolto il commercialista Bruno Errico. Alla lettura della sentenza i familiari hanno reagito con cori di scherno contro i giudici. Si è cosi chiusa in primo grado una delle pagine più tristi della storia recente del tifo biancoazzurro.
Nel febbraio del 2006, Chinaglia si presentò ai tifosi come portavoce di un gruppo farmaceutico ungherese “Gedeon Richter” pronto a rilevare la società con la garanzia di renderla uno dei team più forti del mondo, mandando via di fatto Lotito, costringerlo a disfarsi del 30 percento delle azioni possedute all’epoca.
Lotito non cede alle pressioni, fino a quando nell’ottobre del 2006 scattarono gli arresti.