Lazio, Lotito: “Venisse allo stadio chi critica”
Tempo di diatriba tra Lotito e la tifoseria della Lazio.

Nulla di nuovo, verrebbe da dire. In previsione di una protesta del popolo biancoceleste indirizzata alla società, verosimilmente nel match di domenica contro il Chievo, il presidente ha voluto far sentire la sua voce, in occasione della presentazione a Roma della maglia dedicata a Silvio Piola. Diversi argomenti sviscerati. Dal mal di pancia dei tifosi ai casi spinosi di Yilmaz e Berisha: “Se i tifosi hanno mal di pancia, prendessero un Alka-Seltzer. Il primo scontento sono io perché la gente non viene allo stadio. E se non vengono allo stadio non possono parlare. La Lazio è l’unica società che, pur avendo avuto tante offerte, non si è privata dei propri gioielli. Dico solo che ha speso oltre 28 milioni e fatto una rosa competitiva per affrontare tutte e tre le competizioni. Il tifoso deve andare allo stadio e tifare, poi se a campionato finito ritiene che i risultati non l’hanno soddisfatto, può criticare. Yilmaz non era nei nostri piani. C’è stato un momento in cui c’è stata rappresentata questa opportunità, l’abbiamo coltivata ma non ci sono state le condizioni che avranno anche riflessi di carattere penale per i comportamenti di alcuni interlocutori. Non certo del Galatasaray, che si è comportato in modo corretto e con cui avevamo trovato l’accordo, così come con il giocatore. I problemi sono nati al momento della stipula: ho ritenuto di non dover soggiacere a ricatti ed estorsioni e non intendo riceverne altre da chi vuole condizionare l’operato della società. Sartori, il ds del Chievo, ancora parla di un contratto in scadenza nel 2013, ma dimentica che il contratto sarebbe andato in scadenza nel 2014. Il nostro contratto ha ricevuto l’avallo della federazione svedese e il transfert della federazione italiana. Abbiamo comprato un giocatore da una squadra (il Kalmar, ndr) e lo abbiamo pagato, ci siamo comportati in modo trasparente. Poi bisognerebbe capire come mai la società di partenza non sapesse che fosse già un giocatore del Chievo. La norma obbliga a comunicare alla società che è stato trovato l’accordo. Se esiste questo contratto con il Chievo, perché è stato firmato a giugno, quando la finestra di mercato non lo consentiva?”.