Lazio, Reja parla di Felipe Anderson: “Con me appena sbagliava lo fischiavano”
In questa stagione la Lazio sembra aver finalmente trovato un calciatore in grado di fare la differenza in campo e tornare a fare innamorare i tifosi sugli spalti grazie ai suoi goal, ai suoi assist, alle sue straordinarie serpentine palla al piede ed ai suoi dribbling funambolici.

Ma per il fantasista brasiliano Felipe Anderson, sempre più decisivo oggi per le sorti della Lazio in campionato, il primo anno di Serie A non è sicuramente stato da ricordare, anzi come ha raccontato ai microfoni di Sky Sport l’ex tecnico biancoceleste (ora sulla panchina dell’Atalanta) Edy Reja gli inizi per il giovane carioca sono stati davvero difficili. Queste le sue parole: “L’anno scorso si vedeva già che Felipe Anderson potesse diventare un grosso giocatore, perché in campo ha sempre provato quelle giocate che oggi gli riescono. Ma da parte dei tifosi, dell’ambiente della Lazio c’era troppa pressione intorno a lui, anche a causa del prezzo di dieci milioni di euro sborsato in estate dal presidente per portarlo in biancoceleste. A Roma verso i giovani c’è da sempre troppa poca pazienza, si pensa che un ragazzo debba risolvere i problemi da solo in campo. Al minimo errore quando lo facevo giocare veniva fischiato dai tifosi. Ma in tempi non sospetti dissi a Lotito e Tare che Felipe Anderson sarebbe diventato un grande giocatore”.