Liga miglior torneo. Medrano: ” In serie A, Pozzo è l’esempio”
La LIga spagnola è per la quarta volta consecutiva il miglior torneo nazionale al mondo.

Il presidente della federazione spagnola, Javier Tebas Medrano, ha ritirato il premio al SOCCEREX di Manchester ed ha parlato, nell’occasione, anche della nostra serie A: “Sono contento che per la quarta volta consecutiva siamo i migliori. Dobbiamo continuare a migliorare in modo che possiamo essere anche il prossimo anno i migliori,L’importante non è solo conseguire un premio, ma mantenersi al top sempre, perché ogni anno è sempre più complicato perché le leghe degli altri paesi crescono”.
Che peso ha la presenza di Real Madrid e Barcellona agli occhi del mondo?
“Peso molto importante. Sono i locomotori del calcio
spagnolo, ma stiamo lavorando affinché gli altri club si possano avvicinare. E i risultati si vedono con l’Atletico Madrid campione di Spagna e finalista di Champions League, senza dimenticare il Siviglia vincitore dell’Europa League”.
L’Italia ha vinto il premio di miglior torneo per 10 volte, l’ultima nel 2006. Come valuta la caduta della Serie A?
“I campionati si sono livellati, la differenza è di poco. Il campionato italiano è in un periodo di riconversione, economicamente. E quando qualche impresa è in questa fase ci mette tempo a riprendersi. Credo che il calcio italiano in un paio di stagioni potrà insediare la nostra leadership”.
In Spagna funzionano le squadre B, tra l’altro proposte in Italia. Quel è il vantaggio che porta?
“Il vantaggio delle squadre B è quello di non competere contro altre squadre B, bensì in categorie professionistiche. Ne ho parlato con i dirigenti del campionato italiano e posso dire che i giovani si formano in questo modo molto presto. Il fatto che abbiamo nazionali giovanili molto competitive è anche grazie alle squadre B che preparano i giovani delle big”.
C’è qualcosa della Serie A che invidia?
“Stimo Gino Pozzo, che è un esempio di come calcio e affari sia sostenibile in una forma etica che ha portato risultati considerevoli in una città di 100mila abitanti. Un esempio in cui i soldi non sono tutto se non hai abilità gestionali e senso del lavoro”.