Luis Enrique: “Mi prendo le mie responsabilità. Dobbiamo concentrarci sulla gara contro la Fiorentina”

Il tecnico della Roma parla in conferenza:

TIRARE LE SOMME

Dopo questo percorso di molte giornate, la squadra ancora può lottare
per la zona Champions e sta ancora lottando per l’Europa League. Qual
è la gravità? Gli allenatori si giudicano per i risultati. Quali sono
i risultati, finora? Alla fine del campionato giudicherete. 

Luis Enrique fonte foto: flickr.com - iFederico

TORINO

Se contro la Juve ho sconfessato la mia proposta di gioco? Non c’era
 nessuna intenzione di farlo. Pjanic è un trequartista, anche se noi lo
abbiamo fatto giocare sempre come interno. Ho messo Miralem dietro le
 punte, non Perrotta. Forse il 2-0 dopo otto minuti ha scombinato tutti
i piani, ma la nostra intenzione non era di giocare nel modo che avete
percepito noi. Non siamo scesi in campo con lo stesso atteggiamento
degli avversari e siamo stati puniti.


SCONFITTE

Se la squadra fa fatica a metabolizzare certe mie decisioni? Di 
Firenze e Bergamo abbiamo già parlato abbastanza. Per quanto riguarda
la gara contro la Juventus, so benissimo che Totti è il calciatore più
importante della squadra: senza alcun dubbio. Magari potesse giocare
fino a cinquant’anni, ma la squadra dovrà imparare a scendere in campo
anche senza di lui. Il futuro sarà così, purtroppo. Francesco dà il
100% in campo e fuori, sempre. I giocatori dovranno abituarsi, anche
se penso che sia ancora il calciatore più importante di questa squadra
e lo sarà ancora. La scelta di domenica l’ho spiegata e continuo a
dire che mi prendo tutte le responsabilità.


GIOCO PREVEDIBILE

Credo che la mia idea di gioco è adatta al campionato italiano. Ho
visto la squadra giocare bene a calcio, ho studiato diversi avversari
e so che ci sono differenze con gli altri campionati. Io me ne andrò
solo quando la società non avrà più fiducia in me, quando la squadra
non mi seguirà in più, quando i tifosi me lo chiederanno in massa. Se
mi critica solo la stampa, rimango qua.


IDENTITÀ DI SQUADRA
Io da allenatore vedo che esiste una identità di gioco della mia squadra. Ma allo stesso tempo io rispetto voi che mi dite che non la vedete: però mi permetto di dire che a vostra differenza io vivo la quotidianità qui a Trigoria e vi assicuro che percepisco questa identità e non solo quando vince. È poi difficile spiegare cosa succede quando perdiamo: facciamo per questo arrabbiare i nostri tifosi e questo ci dispiace molto. A questo proposito non mi nascondo e ammetto le mie responsabilità. Ma, ripeto, l’identità di gioco non è a mio parere un problema di questa Roma.

RENDIMENTO

A inizio stagione penso che eravamo una delle migliori squadre in
trasferta e in casa soffrivamo. Ora è il contrario: all’Olimpico
otteniamo ottimi risultati e fuori facciamo partite brutte. Volevamo
mettere in campo lo stesso approccio contro l’Udinese e c’era
addirittura uno stimolo in più, perché ci giocavamo molto. Non ci
siamo riusciti, però.


RESPONSABILITÀ
Mi prendo le mie responsabilità da allenatore dal primo giorno che sono qui a Trigoria. Questi 50 punti che abbiamo ad oggi in classifica sono dovuti al mio lavoro, nel bene e nel male. Quindi, se non siamo soddisfatti, è tutta colpa mia perché il lavoro viene giudicato dai risultati. Siamo, nonostante tutto in lizza per alcuni traguardi. Baldini ha dato fiducia a un allenatore che ha ammesso di aver sbagliato? Sicuramente ho sbagliato in tutto. L’importante è essere orgoglioso di quello che si fa. Per il resto credo che quello che fa di male questa squadra è responsabilità mia e quello che fa bene è legato alle qualità dei giocatori. Così la penso, da sempre, e rimango di questa idea. Mancanza di personalità? Non parlo male della mia squadra.

MIGLIORARE

Come intervenire durante la partita? Ho individuato i problemi della
 mia squadra, ma non pensate che possa dirlo in conferenza stampa. Ogni
volta che c’è una sconfitta rivediamo una, due, tre volte la partita e
lo facciamo ogni settimana.

GUARDARE AVANTI
Quanto pesa il ko di Torino? È sempre spiacevole perdere così e vedere che una partita dopo pochi minuti è già compromessa. Ma ora dobbiamo concentrarci sulla gara contro la Fiorentina: infatti se domani si vince arrivando così a 53 punti saremo ancora vicini alla zona Champions. Ma allo stesso tempo capiamo anche che i tifosi sono arrabbiati per l’ultima sconfitta e che mostreranno il loro disappunto: ce lo siamo meritati. Questo dà fastidio, ma sappiamo che ci sono tante cose da migliorare e che abbiamo ancora davanti 5 gare per raggiungere degli obiettivi importanti.

FUTURO
Se rimarrò a lungo? Non si sa mai nel calcio quel che succede, nel bene e nel male. Io sono sempre contento di come sono stato accolto qui a Roma da tutti. Altri cinque anni qui? Non vi preoccupate, questo non succederà, perché altrimenti qualcuno di voi potrebbe rimanerci troppo male.

 

Le dichiarazioni sono state riportate da asroma.it

Avatar

Raffaele Zanfardino

Direttore responsabile della testata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy