Milan-Fiorentina, Allegri: “Ripartiamo dai viola, Kakà e Balo in campo”. Stoccata per Seedorf
Massimiliano Allegri è concentratissimo sulla prossima sfida contro la Fiorentina, dopo l’ennesimo avvio stentato del suo Milan.

“Domani sarà una bella partita, saremo arrabbiati noi e saranno arrabbiati loro. Gli episodi di Fiorentina-Napoli? Non credo porteranno strascichi per domani. Le polemiche dell’anno scorso le ho azzerate. E’ stato un bel duello acceso, a Firenze sono successe tante cose a favore e contro ma non serve tornarci su. Bisogna accettare, a volte a malincuore, alcune decisioni sbagliate degli arbitri che possono commettere errori come noi. Veniamo da una buona partita con la Lazio dove abbiamo concesso poco ma dovevamo tenere meglio palla dopo il gol. Ci sono tante partite per recuperare anche se siamo in ritardo, abbiamo obiettivi anche nelle Coppe. Non credo di cambiare modulo, ai ragazzi servono certezze. Kakà giocherà e Balo pure: aspettatevi un Mario in crescendo, le sue condizioni stanno migliorando. In porta ci sarà ancora Gabriel”.
Dichiarazioni sulle critiche ricevute a San Siro: “Sono sempre stati vicini alla squadra e dovranno ancora sostenere i ragazzi. I fischi sono giusti perché sono responsabile di tutti, un po’ di fischi fanno anche bene”, e parole per Saponara e gli infortunati: “Saponara sta crescendo, viene dalla B e ha avuto infortuni ma i 10 min di Parma mi sono piaciuti. Gli infortunati? El Shaarawy ha iniziato a corricchiare, dopo la sosta spero sia a disposizione. I primi venti giorni dall’infortunio sono andati bene. E’ sulla via del recupero come Pazzini e anche Bonera. Importate guarire anche con i risultati ora”.
Chiusa infine sulla visita di Shevchenko (“Vuole diventare allenatore del Milan? È una aspirazione di tutti”) e sulle critiche ricevute da Seedorf, con una stoccata all’olandese: “Credo di non essere l’unico responsabile dei suoi mali e dell’addio al Milan. Come diceva Andreotti, ‘il potere logora chi non ce l’ha’ e la panchina del Milan mette pressione a chi non è seduto qui. Se lui mi piaceva come giocatore? Ha detto che le gare importanti le giocava, quindi da parte mia c’era fiducia, è stato un grande campione, ma non voglio dare visibilità ulteriore”.