Milan-Mister B: pro e contro di una trattativa ormai avviata
Le voci sulla vendita di quote azionarie del Milan si rincorrono ormai da diverso tempo e da poco più di un mese, invece, si è prepotentemente fatto spazio l’ormai noto Mister B.

-Fonte Matteo Mimmi-
Bee Taechaubol, questo il nome completo del finanziere thailandese che sta provando la scalata ai rossoneri e che avrebbe incontrato, in gran segreto, Silvio Berlusconi per firmare una sorta di “lettera di intenti”. Da quel che trapela, l’intenzione di Mister B sarebbe quella di acquisire inizialmente una quota vicina al 30%, sempre crescente nel tempo e che gli garantisca in futuro la maggioranza del club rossonero. Nel contempo, stimato in 4-5 anni, rimarrebbero in sella sia Barbara che Galliani nei loro rispettivi ambiti in modo da veicolare in maniera corretta la transizione: è così che Berlusconi ha intenzione di lasciare la sua creatura, ciò che ha sempre definito un “affare di cuore”.
È indubbio che la cifra stimata da Fininvest per la vendita della società rossonera (1 miliardo di euro) non è di poco conto, in particolar modo per la finanziaria della famiglia Berlusconi attualmente in grave difficoltà, ma sorgono dubbi in merito alla consistenza di Taechaubol: in un articolo della Gazzetta dello Sport, il finanziere viene descritto come poco gradito al mondo economico del proprio paese, raccontando di problemi con la Consob thailandese.
Sarà quindi in grado Mister B di mantenere il Milan ad altissimi livelli, dopo gli anni di successo berlusconiani? Di certo l’attuale presidente rossonero vorrà lasciare la società in buone mani, provando a investire subito la cifra che Taechaubol metterà a disposizione (300 milioni) per ricostruire la rosa e riportarla ai fasti di un tempo. Ma Mister B accetterà il ruolo di comprimario a fronte di un investimento a dieci cifre? Manca poco alla risposta, entro giugno la situazione rossonera sarà più nitida e ci si aspetta un annuncio dello stesso Berlusconi per chiarire la faccenda.