Napoli, alla scoperta di Sarri: tuta, sigarette e tattica
Maurizio Sarri è il nuovo allenatore del Napoli. Molti tifosi partenopei si staranno chiedendo: chi è il neo tecnico azzurro?
Inzia così per Sarri una lunga gavetta nelle serie minori, condita da qualche promozione. Nel 2012 viene scelto dall’Empoli, ma nella prima stagione non riesce a vincere i playoff. Al secondo anno conquista la promozione in A, il resto è storia dei giorni nostri. Il suo Empoli è stata la squadra rivelazione della Serie A e lui è stato premiato dall’Uefa come miglior tecnico emergente in Italia. Il suo ciclo all’Empoli si è chiuso e lui ha deciso il grande salto: ora c’è il Napoli.
Chi ha lavorato con lui lo definisce un maniaco della tattica. Il modulo preferito è il 4-3-1-2, ma non gli dispiace nemmeno il 4-3-3. All’inizio della carriera, invece, puntava molto sul 4-2-3-1. La sua filosofia di gioco è fatta di intensità, corsa e verticalizzazioni. Nel corso della sua carriera è stato soprannominato “mister 33”: 33 come i suoi schemi da calcio d’angolo. Per lui non è importante sedere in panchina in giacca e cravatta: “In tuta sto comodo e comunque faccio l’allenatore, non l’indossatore”. Con i suoi calciatori ha un ottimo rapporto, nonostante da fuori sembri un “sergente di ferro”, non gli chiede cosa fanno nel tempo libero, ma pretende da loro il 100% in campo: con lui chi non si allena al top va fuori.
Sarri è anche un fumatore incallito, aveva detto di voler smettere in caso di salvezza dell’Empoli, ma non ce l’ha fatta. Altro aspetto di Sarri è la sua ironia che non manca mai, nemmeno nei momenti più difficili.
In una recente intervista l’allenatore ha dichiarto di non aver mai sofferto lo stress da quando allena: sarà così anche a Napoli?