Non scagliamoci contro l’arbitro… se Pioli e Spalletti non urlano per i torti subiti
La polemica spesso stride, è inelegante. Inoltre, qualcuno può legittimamente vederlo come una sorta di alibi, almeno parziale, atto a giustificare un proprio fallimento.
Eppure, quando di mezzo ci sono punti-Scudetto o una gara che vale un passaggio in una semifinale di Tim Cup, ogni tipo di recriminazione e protesta avrebbe un più degno motivo d’esistenza.

Gli episodi a cui ci riferiamo, riguardano gli errori arbitrali delle gare Sampdoria-Roma di domenica e Inter-Lazio di ieri.
Una punizione regalata (da cui è scaturita la rete di Muriel) e soprattutto il rigore non concesso su Dzeko, pescato in inesistente fuorigioco, sono stati sottolineati anche da Spalletti. Il tutto, però, con tanta pacatezza.
Una lezione di signorilità l’ha data Stefano Pioli, che ha interrotto un percorso di nove vittorie consecutive tra campionato, Tim Cup e Europa League. Il tecnico di Parma non ha minimamente accennato alle decisioni molto discutibili di Guida, che ha concesso un rigore inesistente alla Lazio e ne ha negato uno evidente alla Beneamata.
A questi errori arbitrali potremmo aggiungere anche, ovviamente, molte note positive, su cui spicca la non facile interpretazione del contrasto (regolare) tra Mandzukic e un avversario in occasione del gol della Juve.
In generale, si può dire che la stagione degli arbitri italiani è stata discreta, ma pur sempre con alcune pecche.
Nel frattempo, però, c’è chi preferisce stare zitto e pensare a migliorarsi, senza guardare troppo ai difetti altrui.
In un Paese in cui la figura dell’arbitro ha, a volte, compito non facile è un qualcosa di comunque particolare…