Paulinho: “Dal Chelsea al Livorno. Il mio futuro? Aprire un chiosco di cocco”
20 goal lo scorso anno, 3 goal in 3 partite di Serie A: Paulo Sérgio Betanin, meglio noto come Paulinho, sta facendo sognare i tifosi del Livorno.
Ecco quanto evidenziato da SoccerMagazine.it:
A 15 anni il Livorno la notò la prima volta, era alla Juventude.
“Eravamo uno squadrone…Ci permettevamo il lusso di far giocare Thiago Silva terzino destro. C’erano Ederson, Naldo, Menegazzo, Dante”.
Da lì la misero su un aereo ed è diventato subito Paulinho?
“Per niente… In mezzo sarei potuto finire all’Inter, alla Roma, al Torino. A Milano feci una settimana di prova con i giovani della squadra. Vedevo dall’altra parte allenarsi Adriano, Recoba, Materazzi… ma non andò. Alla Roma arrivai col mio amico Felipe Spellmeier, ragazzi: un fenomeno assoluto. Infattivenne tesserato: restò un anno, poi più nulla. Si è perso forse non aveva tanta testa. In mezzo per me arrivò la convocazione dell’Under 20 brasiliana, il prezzo del mio cartellino salì”.
Quindi lì esplose definitivamente.
“Ancora no. Provai anche con il Chelsea: catapultato dal Brasile a Londra, ero fuori dal mondo. Era il Chelsea di
Mourinho. Lui mi vide in difficoltà, si avvicinò, parlammo in portoghese, “hai grandi potenzialità, ma devi crederci
di più”, mi disse una cosa del genere”.
Così ebbe inizio la sua avventura al Livorno. Subito facile?
“Mai. Il primo anno di a avevo davanti solo due come Protti e Lucarelli. Non giocai molto. Avevo vent’anni, ero solo, giocai una partita con la Primavera, sbagliai due rigori. Ecco, non sono proprio Balotelli da quel punto di vista… In ogni caso volevo smettere e tornare a casa. È stato decisivo il trasferimento al Sorrento: giocavo sempre, scendere di categoria ti forma”.
Ora però il giro è finito. È tornato, l’anno scorso ha fattogol 20 in B, e 3 su 3 ora in A.
“Merito di tutta la squadra. La base è il gruppo dell’anno scorso, Nicola è bravissimo e disponibile. L’obiettivo è la
salvezza e c’è ancora molto da pedalare”.
Appunto.
“Prima di aprire un chiosco e andare a tagliare cocco sulla spiaggia di Florianopolis, il futuro me lo immagino così”.