Milan, Pazzini: “Il meglio deve ancora venire”
E’ tornato dopo un lungo periodo di convalescenza, ed ha ripreso da dove aveva lasciato: dai gol. Giampaolo Pazzini vuole recuperare tutto il tempo perduto a causa dell’infortunio al ginocchio, e la strada intrapresa a Cagliari, dall’attaccante e dal suo Milan, sembra quella giusta.
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Il rossonero ha rilasciato alcune dichiarazioni alla trasmissione “Tiki Taka”: “Mi auguro che il meglio debba ancora venire. Sono stato fuori a lungo e ora ho solo voglia di giocare tanto e fare il meglio. Voglio star bene e togliermi delle soddisfazioni per me e per la squadra e l’inizio è stato dei più incoraggianti. I gol per un attaccante è tutto: noi giochiamo per questo e per provare l’emozione di segnare. È stato brutto stare fuori e vedere i miei compagni faticare a fare risultato. Ora siamo un po’ ripartiti e dobbiamo dare il massimo per far bene nel girone di ritorno”.
Su Seedorf: “L’ho conosciuto poco, ma ha una personalità importante. È stato un calciatore fantastico che ha vinto ovunque è andato e che potrà trasmetterci la sua mentalità. Ma tutto deve partire da noi calciatori, perché siamo noi a scendere in campo e giocare”.
Su Allegri: “Io ho fatto un anno e mezzo soltanto, ma ho un ottimo ricordo del mister, così come i miei compagni che lo hanno avuto per tre anni. Dispiace che sia andato via perché a livello umano ha dato tanto al gruppo. Purtroppo nel calcio pagano sempre gli allenatori e così è stato anche questa volta”.
Su Balotelli: “Fuori dalla telecamere è tutto un altro ragazzo. Mario deve migliorare, ma non ha bisogno di aiuto. È buono e anche molto emotivo quando scende in campo. Abbiamo caratteristiche diverse, perché a lui piace girare largo attorno all’area, mentre io preferisco giocarci dentro. Quando abbiamo giocato assieme abbiamo fatto bene e ci siamo trovati bene”.
Sul rapporto con Cassano: “Sicuramente Antonio è il calciatore con cui mi sono trovato meglio. Ci siamo divertiti assieme e abbiamo fatto bene alla Sampdoria vivendo due anni molto belli”.
Sulla difesa: “Dai numeri sembra che la difesa non vada, ma si attacca e si difende in undici perché il calcio è un gioco di squadra”.
Sulla crescita personale: “Nei primi anni di carriera giocavo in maniera diversa, poi a Firenze ho capito che contavano solo i gol per un attaccante. Pur giocando bene prendevo dei grandi 4 in pagelle e allora ho iniziato a giocare in maniera diversa”.
Sull’approdo al Milan: “Qui al Milan sto bene, mi hanno accolto dopo un anno difficile e ho trovato un bellissimo ambiente a Milanello e sono contento”
Su Mazzarri: “Ci sono tante persone che davanti alla telecamera sono in un modo e fuori in un altro. Lui ci mette sempre la faccia e difende sempre la squadra che allena. Lo faceva anche alla Sampdoria”.
Su Aquilani: “Abbiamo fatto tutte le trafila nelle giovanili dall’U16 fino alla nazionale maggiore. Ci conosciamo bene e ho un ottimo rapporto con lui”.