Pierpaolo Marino guarda al passato: “Udine mi è rimasta nel cuore. Pozzo è un grande uomo”
“Un rapporto concluso nel migliore dei modi”. È quello tra Pierpaolo Marino e la famiglia Pozzo, proprietaria dell’Udinese, dove Marino ha trascorso quasi dieci anni della propria carriera dirigenziale.

“Per me domenica sarà una partita, come sempre, speciale. Udine mi è rimasta nel cuore – ha dichiarato in esclusiva Marino a Udinese Channel –. Ricordo ancora la prima volta che conobbi Gianpaolo Pozzo. Il primo affare, si fa per dire, lo fece con me per l’acquisto di Bertoni. Poi iniziai a lavorare con l’Udinese e capii da subito le qualità e il valore morale, umano e professionale di tutta la famiglia Pozzo. Gianpaolo arriva prima degli altri, con il pensiero e con i fatti. Quando passò la Legge Bosman lui capì immediatamente che si doveva puntare sul mercato estero per poter sondare un’enorme quantità di calciatori. Poi ha costruito quello che tutti, adesso, nel Mondo vedono. Gino è un fenomeno. Io arrivai che era un ragazzo di 31 anni, si è fatto le ossa ed è la fortuna di questo club. Il suo lavoro è eccezionale”.
Marino non dimentica la disponibilità della società friulana quando chiese di poter andare al Napoli: “Ricordo ancora quello striscione quando giocai al Friuli con il Napoli, lo porterò sempre con me. Il mio acquisto più bello all’Udinese? Iaquinta dal Castel di Sangro, poi diventato Campione del Mondo. Chiesi ai Pozzo di lasciarmi andare nel 2004-2005 a Napoli, per provare a ricostruire quel Napoli, loro furono da subito disponibili. Mi diedero Sosa che contribuì a quella cavalcata e le mie ultime operazioni ad Udine, con il Paron, furono Mauri e Di Natale”.