Pjanic segna, sbotta e poi smentisce: “Non ce l’avevo con Zeman”
Se si vuol trovare un protagonista in questo cupo – a tutti gli effetti – pomeriggio giallorosso, lo si scopre in Miralem Pjanic, quel talento paradossalmente relegato ai margini del centrocampo, da un tecnico che, di dargli il posto da titolare non ne vuol proprio sapere.
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Che sia colpa di Zeman o di Totti (a detta di molti l’incompatibilità tra i due è evidente) al goal della speranza, al goal che non ti aspetti, al goal del talento, il bosniaco – entrato in campo da pochi minuti – rimane sul posto. Non festeggia, ma si gira, si sfoga e, con relativa eleganza non le manda a dire al Maestro. Zeman, dal canto suo, osserva, sorride e chiede al suo vice: “Ma ce l’ha con me?”. “Ma non mi sarei mai permesso di insultare nessuno dello staff e tantomeno il mister – ha poi smentito Pjanic -, ero arrabbiato perché non era un gol importante, stavamo perdendo e in generale ero arrabbiato per la situazione“. Smentite a parte, la spaccatura tra i due è evidente. E dopo un goal così – unica perla di un gioco a tratti irritante e spesso macchinoso – non si può più tacere. Con la follia di De Rossi, e l’imprecisione di Tachtsidis, Pjanic, per Zeman, da croce può farsi delizia. Perché mai come oggi, giocatori come il bosniaco potrebbero risollevare le sorti di una Roma sull’orlo di un burrone.