Quando un ritiro ti fa vivere e respirare il calcio, quello vero
Guardare da vicino è sempre più interessante di starsene comodi sul divano davanti la tv, specie se si è in estate, dove dappertutto fa caldo, mentre in montagna devi coprirti perchè il freschetto si fa sentire.
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Il weekend in Trentino al fianco dell’Inter ha un sapore rigenerante perchè fa riassaporare l’aria del campo che, dalla fine dell’Europeo, cominciava a mancare.
Qualsiasi sia la fede calcistica in questione, ti accorgi di quanto siano interessanti e pieni di allegria questi ritiri estivi, carichi di buoni propositi, pieni di buon umore e stimolo per incentivare il turismo di luoghi che magari non tutti conoscono.
E cosi ti trovi gli stand del Trentino che pubblicizzano questa splendida terra, i mercatini gastronomici che fanno assaggiare le bontà del posto, i parco giochi pieni di famiglie e bambini circondati da un paesaggio mozzafiato che rendono il ritiro dell’Inter ancora più suggestivo per tifosi e non.
Nella piazza di Pinzolo, colorata per l’occasione tutta di nerazzurro, c’è una sorta di albo d’oro delle squadre che dal ’76 ad oggi hanno calpestato i campi del piccolo centro trentino, dalla Roma di Bagnoli, all’Atalanta di Guidolin, passando per squadre estere come il Panathinaikos o addirittura una squadra giapponese, per finire alle Juventus di Deschamps e Del Neri.
Le famiglie passeggiano rilassate, i turisti stranieri guardano divertiti e i cori dei più scatenati rieccheggiano nelle vie del paese, inneggiando alla Beneamata e ai propri idoli, sempre nei cuori dei tifosi nonostante una stagione non proprio esaltante.
Zanetti e Stramaccioni salutano a più riprese la folla festante che segue appasionatamente gli allenamenti, incitando, esultando e applaudendo come se si stesse giocando una partita vera; ti accorgi che le voci di mercato influenzano poco chi sta in campo perchè Pazzini, ad esempio, salta sulle spalle di Guarin e manda scherzosamente a quel paese Milito che gli aveva “gufato” un rigore, poi realizzato.
Cambiasso detta i tempi a tutti, sempre e comunque, Zanetti incita i ragazzi della Primavera ad ogni passaggio con un “bravo” o “bene cosi”, segno che un Capitano lo si vede anche dai piccoli particolari. Ranocchia prende in giro Cordoba, neo team manager e Guarin, suo connazionale, dice a Ramiro di farsi rispettare…
Nel frattempo gli addetti ai lavori chiacchierano sul calcio mercato e fanno i loro pronostici, come se si fosse in un Bar di paese; ci sono risate e piccoli sfottò quando qualcuno di loro, provando il servizio da mandare in onda, si incarta con le parole facendo scoppiare in una grossa risata la tribuna stampa.
E poi ci sono io, spaesato ed emozionato, che alla sua “prima” da giornalista si confronta con i pezzi grossi della stampa, gentili e disponibili come se fossi uno di loro.
Essere in prima linea rende ancora più forte la passione e la voglia di calcio che si ha dentro.
La stessa passione e voglia di calcio che traspare negli occhi dei bambini (e dei genitori…) che, con le maglie dei loro idoli, urlano e corrono a più non posso, segno che questo Sport ha bisogno sempre più di loro e sempre meno di Scommesse, scandali e sporchi giochi d’affari.