Roma, parla Riccardo Viola: “La presidenza di mio padre fu la svolta della squadra giallorossa”
Il figlio del presidente della Roma Dino Viola, Riccardo, è tornato a parlare del legame che legava il padre alla città ed ai colori giallorossi.

Intervenendo su Gold TV alla trasmissione “La partita perfetta”, Riccardo Viola ha dichiarato: “Dino Viola se l’è vissuta tutta, la Roma ha rappresentato la svolta per una società e per una città che non doveva avere più alibi, doveva imparare la dignità di vincere. Mio padre faceva il calciomercato a Sabaudia. Quando decidevamo di fare due passi sulla spiaggia la premessa era ‘non parliamo di Roma’. Ma se si accorgeva che qualcuno non lo riconosceva, tornava indietro per farsi riconoscere e iniziare a parlare di Roma con la gente. Quando decise di prendere la società lo comunicò tramite una riunione di famiglia con gli amici più stretti ci disse ho preso la Roma, ma non dobbiamo comparire. Non so se farò il presidente e ovviamente voi non ci siete dentro. Mi sembrò strano, infatti dopo tre mesi, poco per volta, siamo stati coinvolti: mia madre seguiva mio padre ovunque, passava giornate intere a Trigoria e, indirettamente, divenne un’esperta di calcio tremenda. Ho un ricordo meraviglioso di quegli anni, ma nel ’92, anche a prescindere dalla scomparsa di mio padre, il calcio stava cambiando ed era giusto che noi lasciassimo la Roma. Anche i Sensi, seppure con altre potenzialità economiche, si trovarono fuori mercato dopo un certo numero di anni. L’avvento di Berlusconi e del denaro fresco nel calcio ha spiazzato tutti“.