Sampdoria: dopo Krsticic anche Eder ai box
Lo avevamo anticipato ieri: dopo il brutto infortunio che costringerà Krsticic fuori dal campo per più di un mese, si ferma anche il brasiliano Eder.

Gli accertamenti di questa mattina hanno evidenziato una lesione muscolare al gemello mediale della gamba destra. Scontata la sua assenza nella trasferta di Bologna. Intanto non si placano le polemiche sul brutto intervento di Matuzalem che ha sanzionato la fine della stagione per il centrocampista blucerchiato. Questa mattina, su “Il Secolo XIX”, il giocatore serbo ha rilasciato una lunga intervista:
“Il mio avversario è entrato per fare male, io gioco nello stesso ruolo e non farei mai una cosa del genere. La palla era ormai avanti, se vuoi colpire il pallone o entrare duro senza fare male, vai con il collo del piede“. Non perdona quindi il suo avversario, Nenad, che mentre usciva dolorante dal campo, con le lacrime, ha pensato più ai compagni che a se stesso: “Mi è dispiaciuto molto. Avevo dato tutto per recuperare, perché l’infortunio patito contro l’Inter mi aveva fatto saltare la gara precedente. Anche l’ambiente ha fatto di tutto per farmi recuperare ed ero pronto: invece, sono dovuto uscire. Così, non abbiamo centrato la vittoria. Tre punti che ci avrebbero potuto dare la salvezza”. Come spesso accade in questi casi ci si attendeva anche che venissero fatte delle scuse che invece nè la società Genoa nè il giocatore brasiliano hanno ritenuto il caso di dover fare. “Dal Genoa, niente. Con Matuzalem ci siamo visti a fine partita, dopo che dall’ospedale ho chiesto di poter tornare a Marassi. Mi ha semplicemente detto che andavo più veloce e mi ha augurato un in bocca al lupo, ma ridacchiava. Non mi ha chiesto scusa, niente di tutto questo”.
I messaggi dei tifosi invece sono stati numerosi; adesso è ora di voltare pagina e attendere che questo piccolo grande campione ritorni in campo, circondato dall’effetto della sua società e dei suoi sostenitori. Questo, Nenad lo sa e vuole precisare: “Con tutto quello che mi è successo nella vita, figuriamoci se mi faccio intimorire da un infortunio. Certo, se mi avesse preso qualche centimetro più in alto, mi avrebbe spaccato la gamba ma ora sono pronto a lavorare e a tornare in campo più forte di prima”.