Sampdoria-Genoa: un derby che non piace a nessuno
Derby rimandato per impraticabilità del campo a martedì 24 alle 18.30. Tifosi arrabbiati e polemiche su polemiche nel “giorno dopo” genovese; ci si domanda perché, con una gara così importante e delle previsioni metereologiche che non facevano presagire nulla di buono, non si sia deciso di usare i teloni per coprire il terreno di gioco.

Non passa in secondo piano neppure la diatriba sulla possibilità di giocare la partita oggi, in questa soleggiata giornata di domenica. Secondo quanto prevede il regolamento, le partite neppure iniziate dovrebbero svolgersi entro le 24 ore dall’orario previsto, ma è evidente, che per ragioni televisive, la cosa non fosse molto congeniale.
Rabbia, incredulità e tanto sconforto tra la gente genovese per un sistema che non considera, come dovrebbe, chi il calcio lo tiene in vita: il tifoso.
La scelta di disputare un derby, in cui tra l’altro le due squadre si giocano un’appetitosa fetta di campionato, infrasettimanale alle 18.30, orario per tanti lavorativo, è una palese mancanza di rispetto nei confronti di chi, per questa assurda scelta, non potrà seguire la propria squadra. Una volta per una partita di cartello non si sarebbe mai scelta una soluzione del genere, è un derby e non può non essere considerato tale. Il Derby della Lanterna è sempre stato espressione di passione, colore, spettacolo, ma soprattutto correttezza e sportività, e avrebbe meritato ben altra considerazione.