Sampdoria: Gervasoni due pesi e due misure
Qualcosa deve essere cambiato negli ultimi tre anni, eppure le regole e il buonsenso anche con il passare del tempo dovrebbero mantenere gli stessi parametri; 9 maggio 2010, Grosseto-Piacenza, stadio “Carlo Zecchini”, siamo sul 3-2 per i padroni di casa, i 5 minuti di recupero assegnati dall’arbitro Gervasoni sono scaduti, corre il 96′ e i biancorossi si riversano in attacco nella disperata speranza dell’ultima azione.

Retropassaggio del toscano Vitiello, l’estremo difensore Aldegani prende il pallone con le mani: è punizione a due in area. Foti si incarica del tiro, palla respinta dalla barriera, raccoglie Avogadri che insacca e fissa il risultato in parità.
Qualcosa deve essere cambiato, dicevamo; sicuramente quasi tutti i protagonisti in campo. Questa volta il palcoscenico è il “Luigi Ferraris”, la Sampdoria affronta il Torino e a fine primo tempo è in vantaggio di un goal. I minuti di recupero che separano dall’intervallo sono 2, assegnati anche questa volta, guarda caso, dal signor Gervasoni di Mantova. Blucerchiati in attacco, fallo al limite dell’area su Gabbiadini, il direttore di gara sancisce il calcio di punizione. Si appresta alla battuta Palombo. Padelli respinge corto, la palla arriva a Pozzi che da posizione ravvicinata insacca il goal del 2-0.
I ragazzi di Delio Rossi festeggiano il doppio vantaggio prima di andare negli spogliatoi, lo speaker scandisce il nome del bomber blucerchiato all’altoparlante mentre Gervasoni, sotto lo sguardo attonito dei 20mila presenti, si sbraccia per rendere vana la rete, perché lui, al momento della respinta dell’estremo difensore granata, aveva designato la fine della prima frazione di gioco.
Ora qualcuno si chiederà il perché, a distanza di tre anni, lo stesso arbitro abbia usato due pesi e due misure in due casi palesemente analoghi. In realtà non esiste norma che sancisca la validità o meno di una rete in queste condizioni, perché il fischietto ha la facoltà di interrompere la gara anche al momento della punizione stessa, è chiaro però che dovrebbe prevalere il buonsenso per considerare conclusa l’azione solo nel momento in cui il pallone è lontano dalla linea di porta.
Una decisione che sa di beffa, una scelta che lascia l’amaro in bocca, un episodio che per stessa ammissione di Ciro Immobile, ha dell’incredibile: “se fosse successo a noi, sicuramente ci saremmo arrabbiati molto”.
E così ai blucerchiati non resta che il rammarico di essersi visti gettare al vento l’opportunità di chiudere il primo tempo avanti di due reti, e la possibilità di giocare la ripresa con più tranquillità.
Un altro caso che i tifosi della Samp ricorderanno a lungo, e un’altra volta, contro i granata, i blucerchiati chiudono tra le polemiche; successe con Pagliuca, Cassano e le cinque giornate di squalifica, Maxi Lopez fermato per due turni, e oggi, con due punti di fondamentale importanza, lasciati sulla strada di un poco chiaro Gervasoni.