Sampdoria: la “cura” di Mihajlovic e la nuova Samp

“Ti solleverò e guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale e io avrò cura di te”

Fonte : Flickr by Federico Coppola
Fonte : Flickr by Federico Coppola

La cura. Non solo una conosciuta e poetica canzone di Franco Battiato, ma anche la storia attuale di una Sampdoria che sta viaggiando a ritmi ben al di sopra delle sperate attese; neppure il più ottimista dei tifosi e degli addetti ai lavori, forse, avrebbe ipotizzato un cambiamento così rapido ed efficace. I blucerchiati continuano a dare seguito a prestazioni convincenti e redditizie, una vera e propria metamorfosi che ha dato linfa a protagonisti un po’ appannati: Gabbiadini spento e insicuro, che diventa un leone nelle difese avversarie, capace di mettere a segno una delle reti più belle di questo campionato. Mihajlovic ha speso per lui parole di elogio, quel “credevo fosse forte, ma non così tanto” che a Manolo deve aver dato una carica incredibile. Soriano, l’uomo che tutti aspettavano ma che i precedenti allenatori non erano riusciti a galvanizzare. Nessuno sottovalutava le sue capacità, ma quel modo irritante di entrare nel rettangolo verde, costringeva tutti a fare a meno della sua inespressa classe. Il mister serbo invece ci è riuscito; anche per il centrocampista dai piedi fatati, la stima e gli elogi del tecnico devono aver avuto ruolo fondamentale. E poi Nenad Krsticic, che sembra aver cambiato marcia; un giocatore che tanto era mancato in questo inizio di campionato e che piano piano sta tornando ai livelli che tutti ricordano. Giocatore fondamentale per l’economia di una squadra che ha bisogno della sua quantità ma anche dei suoi colpi di innata fantasia. Questi, forse, sono i giocatori che più hanno giovato del cambio di guida tecnica, ma i meriti del mister serbo non si fermano qui: la difesa risulta più quadrata, il centrocampo meglio assemblato al resto dei reparti e la squadra nel suo insieme, più lucida, coesa e sicuramente anche più convinta dei propri mezzi. È vero che sarebbe un enorme errore vedere tutto roseo oggi, esattamente quanto lo era pensare fossero tutti estremamente scarsi, sino ad un mese fa. La via intermedia è quella che risulta sempre la più saggia e conveniente. Mihajlovic però sembra proprio essere l’uomo giusto al momento giusto e gli va dato atto di non aver portato solo l’immediato entusiasmo tra i tifosi ma anche quello di aver dato una vera e propria identità di gioco ad una squadra che era completamente allo sbando. Da uomo intelligente ed esperto di calcio quale è, ha capito sin da subito, forse anche prima di arrivare a Genova, che la prima cosa da fare era quella di lavorare forte sulla testa di un gruppo di giocatori che non poteva essere quello visto le domeniche precedenti. E quale modo migliore se non responsabilizzare i cosiddetti “vecchi”? Gastaldello e Palombo, quelli che dovevano essere i capisaldi dello spogliatoio e che invece stavano affondando insieme al resto della nave senza fare il minimo tentativo di risalita. Ora manca da sistemare un tassello: ridare vigore ad un giocatore di cui la Samp ha estremamente bisogno, quel Pedro Obiang che sembra soltanto un lontano parente del centrocampista con davanti una brillante carriera.
La nave è riuscita a salpare, a prendere la giusta rotta, il tragitto sarà lungo e ricco di insidie, ma l’equipaggio è pronto alla traversata.

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