Sampdoria: un 2012 che non si può dimenticare
Per i tifosi della Sampdoria l’anno si sarebbe anche potuto fermare nei minuti di recupero di quel 9 giugno, quando dopo 90′ di tensione un Rispoli infaticabile spalancava un corridoio di luce per Nicola Pozzi che, incredulo, buttava in rete il goal della promozione.

Il boato e la felicità dei mille tifosi ospiti poteva esplodere. La festa per i 30 mila rimasti a colorare Genova poteva finalmente avere inizio.
Il purgatorio della Sampdoria é durato solo una stagione ma i momenti di sconforto, soprattutto nella prima parte di campionato, non sono stati certo pochi. L’esigenza di tornare subito nella massima serie e le scorie ancora da espellere di una retrocessione assurda, hanno reso il tutto più complicato del previsto. Aspettative e delusione, rassegnazione e poi la grande gioia finale, stati d’animo contrastanti che hanno caratterizzato questo 2012 a tinte blucerchiate.
A Corte Lambruschini il passaggio di testimone dal 2012 al 2013, simbolicamente, c’è già stato; il Ds Sensibile e il mister Ferrara hanno lasciato il posto a Osti e Delio Rossi che dovranno insieme, in questo mercato di riparazione (mai termine fu più appropriato), inserire le giuste pedine per giungere ad una tranquilla salvezza e magari provare a gettare le basi per un prossimo futuro.
Intanto il vecchio anno non risparmia l’ennesimo infortunio in casa Samp che troppo spesso ha avuto a che fare con un’infermeria sempre piena. Enzo Maresca, mente e fantasia del centrocampo, sarà costretto a stare fuori dai 20 ai 30 giorni per un problema muscolare.