Soccermagazine, Emanuele Celeste a RadioSport24: “Il Napoli è carta conosciuta”
Emanuele Celeste, uno dei fondatori e responsabili editoriali di Soccermagazine.it, è stato invitato ad intervenire nel corso del notiziario di RadioSport24, rispondendo ad alcune domande sul Napoli e non solo. Ecco le sue dichiarazioni:
LE SCELTE DI MAZZARRI – “Tra ieri ed oggi sono diverse le indiscrezioni che sono giunte in merito alle formazioni e che vedono innanzitutto nell’undici titolare azzurro la presenza della classica coppia svizzera di centrocampo costituita da Inler e Behrami, con Inler che dovrebbe essere addetto ai compiti di geometria, senza disdegnare all’occorrenza quelli di interdizione, e Behrami chiamato anch’egli a disturbare gli avversari. Behrami potrebbe andare su Pirlo, sempre ammesso che Mazzarri pensi proprio a bloccarlo, anche se nell’ultima conferenza stampa il tecnico stesso è convenuto sul fatto che Pirlo sia il cuore del gioco bianconero”.
COME ARRIVA LA JUVENTUS ALLA SFIDA? – “La Juve è in vantaggio psicologico ed è favorita per i pronostici. In avanti, ad accompagnare Vucinic, nonostante la disponibilità di Matri, ci sarà però Giovinco, e questo potrebbe diventare forse un vantaggio per la difesa partenopea che soffre in particolar modo le palle alte commettendo perlopiù sbavature in marcatura”.
LA LOTTA PER LO SCUDETTO – “Il Napoli è una big ma deve ancora imparare a comportarsi come tale. Può vincere lo scudetto, ma sembra che abbia paura di vincerlo. Dal canto suo la Juventus è una società storica, mentre il Napoli è di nuova e recente fondazione. I giocatori della Juventus hanno mentalità e personalità ed elementi come Buffon e Pirlo, tra l’altro campioni del mondo, sanno conferire sicurezza ai reparti ed alla squadra nel complesso. Nel Napoli invece i giocatori sono più succubi dei dettami di Mazzarri, ed ancorati ai pallini del mister. Nelle ultime partite abbiamo potuto vedere come addirittura, anche con un dialogo insistito, la squadra possa risultare infruttifera in attacco perché impossibilitata a trovare gli spazi giusti anche contro retroguardie modeste, ma per le quali il Napoli è ormai carta conosciuta. Sembra che a volte per Mazzarri il calcio sia matematica, che la probabilità di segnare sia direttamente proporzionale al numero di attaccanti inseriti in campo, ed una partita emblematica in tal senso che possiamo individuare nella presente stagione è quella dell’andata col Catania, che finì 0-0 nonostante il mister avesse inserito tutti gli uomini offensivi, commettendo però l’errore di mettere Vargas, che era avulso dal contesto e tendeva a far morire ogni proiezione in avanti. Un altro problema è quello del turnover, che è deleterio per un tecnico come Mazzarri che si caratterizza per essere un conservatore, motivo per il quale nella partita contro la Sampdoria, ad esempio, non abbiamo visto in campo Calaiò che poteva essere la soluzione ideale per sbloccare qualcosa nell’area avversaria dove i palloni venivano sempre intercettati di testa dagli avversari. Un ultimo appunto si può fare sul frequente cambio Inler-Dzemaili, e l’abbiamo visto soprattutto a San Siro contro l’Inter: è inutile inserire Dzemaili quando non c’è un vantaggio da conservare, mentre Inler è un giocatore che anche se non al meglio delle sue possibilità può rivelarsi pericoloso, essendo tra l’altro l’unico che possiede il tiro da fuori area. Dzemaili non è quasi mai di alcun supporto alla manovra offensiva”.