Tare: “Non si doveva giocare, ma noi non siamo la Roma”

E’ un Igli Tare furioso quello che si presenta in sala stampa subito dopo la sconfitta della Lazio contro il Genoa di Pasquale Marino per 3-2.

E’ l’unico a parlare della società e lancia parole al vetriolo nei confronti della Lega Calcio colpevole, a suo dire, di aver fatto giocare la partita su un campo impraticabile: “C’è grande amarezza perché, anche prima della partita, fino alla mezzanotte di sabato, abbiamo cercato di far rinviare la gara, per la Lazio era impossibile giocare, sia perché non abbiamo potuto preparare l’impegno, sia per come siamo arrivati a Genova. Noi ci stiamo giocando traguardi importanti, stiamo facendo tanti sacrifici, abbiamo tanti infortuni e anche oggi nel riscaldamento si é fatto male Hernanes per il terreno di gioco; al suo posto ha giocato Rocchi che si è infortunato dopo 15 minuti proprio a causa di questi terreni di gioco ghiacciati. Alla vigilia della partita – continua il dirigente capitolino – siamo rimasti chiusi a Formello per 7-8 ore e Diakité ci ha raggiunto a piedi da Cesano, camminando per due ore. Abbiamo mandato persone a prendere i giocatori con le macchine private: chi mi conosce, chi conosce la Lazio, sa che non abbiamo mai fatto problemi. Io non so come si possono rinviare partite del genere, ma ci sono dei fatti che vanno presi in considerazione, abbiamo cercato in tutti i modi di far rinviare questa gara perché non era stato possibile prepararla. A Roma il sindaco aveva detto di non uscire di casa: la nostra protesta é nei confronti della Lega“. Nel suo sfogo Tare non risparmia nemmeno una frecciatina ai “cugini” giallorossi: «Due pesi e due misure tra noi. Abbiamo chiesto il rinvio fino all’ultimo. Inutilmente». Di tutt’altro avviso invece il presidente del Genoa Preziosi: “Campo ghiacciato? C’era per tutte e due le squadre.“