Udinese, parla Stankovic: “A Stramaccioni ho detto subito si. Vidic? Mi ricorda Braveheart”
Da giocatore ad assistente sotto lo stesso allenatore. È la storia di Dejan Stankovic che ha raggiunto Andrea Stramaccioni all’Udinese e inaugurato un nuovo capitolo della sua carriera.
Queste le sue parole rilasciate alla Gazzetta dello Sport: “Ero in vacanza, avevo lasciato a casa il telefono. Trovo una chiamata senza risposta: era Stramaccioni. Avevo letto che stava firmando per l’Udinese: ho capito prima di richiamarlo che non mi telefonava per chiedermi di qualche giocatore. E avevo deciso cosa dirgli già prima di richiamarlo. “Deki, ho in testa un’idea, vorrei lavorare con te: ci stai?”. Ci stavo, perché in quel preciso istante ho risentito le farfalle dentro lo stomaco: una sensazione che mi mancava da Inter-Chievo, quando ero tornato a giocare una partita vera dopo quasi un anno fuori per colpa del tendine. Gli ho detto solo: “Lasciami una sera per parlare con la mia famiglia, ma al novanta per cento è sì”.
Un altro capitolo della sua carriera, senza dimenticare il passato: “Io all’Inter dico solo grazie e quando uscirà il calendario la prima data che guarderò sarà quella di Inter-Udinese: è sempre bello tornare a casa e San Siro è stato casa mia. Grazie ai tifosi, agli ex compagni, al presidente, che per me è Moratti perché non ne ho avuto un altro: grazie per aver potuto riempire di sudore quella maglia, entrando nella storia portandola addosso”.
Non potevano mancare i commenti verso l’amico Nemanja Vidic: “Mi ha chiesto mille cose: dell’Italia, del calcio italiano, dell’Inter, della Pinetina, dei compagni. Cosa abbiamo di simile? Lui è molto più freddo di me, ma direi il coraggio. Ha presente Braveheart? Ecco, non so quante volte gli ho detto “Nema, pensa alla salute”, quante volte si è spaccato il naso o aperto la fronte perché si butta sempre e comunque, senza pensarci. È come Braveheart”.