Verona, Fabrizio Cacciatore rivela: “Mi ispiro a Maicon e sogno il Mondiale”
C’è una piccola squadra che studia per diventare grande.

E’ il neopromosso Verona di Mandorlini, che le grandi le vede da molto vicino. Dopo 10 giornate infatti la compagine gialloblù ha già raccolto 19 punti, tanti quanti l’Inter, e ha incuriosito mezza Italia calcistica, che si chiede quale sia il segreto di questo successo. Per Fabrizio Cacciatore, terzino del’Hellas con il vizietto del gol, “è il gruppo a fare la differenza, un gruppo solido in cui gli ultimi arrivati si sono presto integrati. E poi è merito di Mandorlini che lavora molto sugli aspetti psicologici e motivazionali“. Grande merito va quindi al gruppo, i cui elementi presi singolarmente si stanno rivelando decisivi, soprattutto Luca Toni; “È straordinario” commenta Cacciatore; “un professionista incredibile e un giocatore d’esperienza. I primi tempi lo vedevo come ‘il Toni vincitore del Mondiale’, una sorta di monumento… poteva dare l’impressione di essere snob, in realtà è un bravissimo ragazzo, con cui si scherza e si ride”. Parte del merito va anche al pubblico: “Trovare ogni domenica 20mila persone a seguirti è motivo di orgoglio. I tifosi ci danno una carica incredibile“. Una carica che a quanto pare funziona, dato che il Verona ha vinto cinque volte su cinque davanti al proprio pubblico. Non poteva mancare un commento sui tre gol segnati finora anche se Cacciatore invita a non stupirsi, in quanto si ispira a Maicon, a cui però non ha copiato l’esultanza; “si tratta di un gioco tra amici, mi avevano chiesto di esultare in modo strano dopo il primo gol e da lì sono nate queste movenze strane, senza senso“. Quando si parla di obbiettivi però preferisce volare basso; “dobbiamo pensare a salvarci, a fare bene. Dopo penseremo al piazzamento in classifica” anche se ammette che “giocare il Mondiale è il sogno di ogni bambino“. La buona notizia è che con un Verona così, è lecito sognare.