Vicenda Rossi-Ljajic: torna a parlare l’ex tecnico viola
Il giorno dopo la conferenza stampa d’addio a Firenze in cui ha chiesto scusa a tutti, città, tifosi, società ed anche a Ljajic, è tornato a parlare Delio Rossi con nuovi interessanti particolari sulla vicenda.
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“Sto riflettendo, mi faccio mille domande. So di essere un allenatore prestato al mondo dei professionisti. Oggi allenare è l’ultimo dei problemi. Oggi bisogna gestire. Hai a che fare con una generazione che non ha un grande senso della professionalità. Hanno vent’anni e già si presentano, agli allenamenti, a bordo di automobili lussuose, puoi dialogare soltanto con i loro procuratori, poi, magari all’autogrill, durante una sosta prima o dopo la partita, li trovi a mangiare la cioccolata. E altro ancora, è una generazione di privilegiati. Ljajic non mi ha mai chiesto scusa, anzi dopo la partita con il Novara entro nello spogliatoio e rimprovero la squadra: ma razza di presuntuosi, come avete potuto buttare via una prestazione così? Poi vado da Ljaijc e gli dico: non ti permettere più di dirmi le cose che hai detto e di comportarti come hai fatto, ha tentato di venirmi contro. E ora leggo che il suo procuratore vorrebbe denunciarmi (denuncia poi ritirata). Ha mancato di rispetto alla mia persona e alla mia famiglia. Non si è limitato a una imprecazione, ha reiterato gli insulti (a tal proposito la Repubblica scrive che Ljajic avrebbe detto a Rossi: “Bravo maestro, fai il fenomeno, tanto ti cacciano” a cui avrebbe aggiunto: “U picku materinu”, un insulto che in lingua serba sarebbe una grave offesa alla madre del tecnico, nda). Ho ricevuto telefonate impreviste da Conte, che non ho mai frequentato, da Mazzarri, da Iachini, da colleghi di serie inferiori, perché da lì vengo e non dimentico: ho iniziato allenando una squadra di operai, muratori e contadini, di sera, a Torremaggiore, vicino a Foggia. Quattro giorni alla settimana, per tre volte al giorno, primo pomeriggio, poi al tramonto e a sera, al buio, al freddo, senza termosifone nello stanzino per cambiarci. Usavamo il phon. Poi al sabato ultimo allenamento al parco San Felice di Foggia. Promossi in Eccellenza. Vorrei parlare di questo a Ljajic e ai suoi colleghi.“
Ragione da vendere.